Teramo, conto pignorato malgrado l’emergenza Covid 

Il caso di un’imprenditrice che si è vista prelevare 6mila euro per vecchi contributi Inps

TERAMO. A dicembre aveva fatto ricorso contro la cartella di pignoramento per contributi Inps che riteneva di non dover pagare dopo la chiusura della sua ditta avvenuta ormai nel 2011. L’udienza del 17 aprile era stata rinviata per l’emergenza sanitaria mentre nel frattempo ogni azione esecutiva era stata sospesa fino al 31 maggio così come previsto nel primo decreto “Cura Italia” dell’8 marzo.
E allora grande è stata la sorpresa, e la rabbia, quando una imprenditrice teramana, in piena emergenza sanitaria, si è vista prosciugare il suo conto corrente con il pignoramento di 6mila euro dall’Agenzia delle Entrate di Riscossione.

Dice l’avvocato Sigmar Frattarelli, legale della donna, che ha chiesto l’immediato reintegro della somma pignorata: «È accaduto che nonostante la sospensione di tutti i pignoramenti per l’emergenza Covid l’Agenzia delle Entrate di Riscossione, come se nulla fosse, ha proceduto a incamerare direttamente dalla banca tutto l’importo che la malcapitata imprenditrice aveva sul suo conto corrente». Per l’avvocato «si tratti di un grave abuso in quanto il decreto Cura Italia è intervenuto a disporre una sospensione generalizzata di tutte le attività di riscossione da parte dell’Agenzia delle Entrate di Riscossione proprio al fine di gravare i cittadini con azioni come quella subita dalla imprenditrice in questione e cioè di subire pignoramenti sui propri conti correnti e trattenute sui conti stessi, tenuto conto delle conseguenze drammatiche in termini di carenza di liquidità che l’emergenza Covid ha ingenerato e ciò al fine di non privare i cittadini delle risorse economiche essenziali al sostentamento proprio e delle proprie aziende».

Il legale, che annuncia il ricorso all’autorità giudiziaria, si augura che sia il buon senso a risolvere la problematica: «La vicenda colpisce particolarmente proprio perché tutti gli sforzi attuali del Governo e delle istituzioni sono nella direzione non solo di non gravare i cittadini e le imprese con azioni esecutive e di riscossione coattiva ma perfino, all’esatto contrario, di incentivare misure di aiuto, di sostegno del reddito. Invece si è arrivati a prosciugare il conto corrente di una contribuente contravvenendo agli stessi scopi di assistenza e di solidarietà perseguiti dal governo nell’attuale situazione di emergenza». (d.p.)
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