Teramo-mare e Vomano, doppia inchiesta

Sopralluogo del perito della procura sulla strada franata e alla foce del fiume.

TERAMO. La procura indaga sulla Teramo-mare crollata e sulla piena del Vomano, amministrazioni pubbliche e privati fanno i conti con i danni provocati dal maltempo (solo per la viabilità superano i 5 milioni di euro) e una grandinata da record mette in ginocchio Montorio: il giorno dopo l’alluvione si traccia un primo, ed ancora provvisorio, bilancio. Il livello dei fiumi, con la pioggia che ieri ha concesso una breve tregua, è sceso, ma lo stato di allerta resta visto che le previsioni future non sono delle migliori. Intanto, però, ieri ponmeriggio a Montorio c’è stata una maxi grandinata che ha allagato decine di case e scantinati, provocando anche numerose crisi di panico tra i residenti soccorsi dal personale del 118.

DOPPIA INCHIESTA. Il procuratore capo Gabriele Ferretti ha aperto un fascicolo sul crollo del tratto della Teramo-mare, ingoiato dalla piena del fiume Tordino: già ieri mattina il procuratore ha nominato un consulente tecnico che ha fatto un primo sopralluogo sul posto. Si tratta di in ingegnere esperto di ponti e viadotti. L’inchiesta, oltre a quella del procuratore, porta la firma del magistrato di turno, il sostituto procuratore Roberta D’Avolio. Per ora non sono state formulate ipotesi di reato e non ci sono indagati. Ma la procura indaga anche sulla piena del Vomano, che martedì sera ha allagato la zona artigianale di Pineto. Va detto che già quest’estate il procuratore Ferretti aveva aperto un fascicolo dopo l’esposto presentato sal sindaco di Pineto Luciano Monticelli sui rilasci d’acqua dell’Enel. Mercoledì pomeriggio lo stesso consulente nominato all’epoca dal procuratore, su richiesta del procuratore, ha fatto un sopralluogo nela zona in cui il fiume è straripato e nei prossimi giorni rimetterà un rapporto alla procura.

LA TERAMO-MARE. I lavori sul tratto crollato della Teramo-mare, iniziati già l’altroieri pomeriggio, hanno consentito ieri a metà mattinata la riapertura parziale della circolazione nel senso di marcia verso i monti. L’Anas prevede, per domani, la riapertura di una corsia di marcia verso Giulianova. In sostanza la carreggiata integra da domani ospiterà il traffico in entrambi i sensi di marcia. I lavori, affidati d’urgenza dall’Anas, dureranno un paio di mesi: sarà ripristinata la corsia crollata e sono previste anche opere di protezione della sede stradale per evitare altri rischi legati ad alluvioni. La spesa, presumibilimente, supererà i 300mila euro.

I DANNI SULLE STRADE. Sono salite a ottanta le segnalazioni di smottamenti e frane sulle strade provinciali. Le squadre del settore viabilità della Provincia sono impegnate al massimo. Si segnalano, tra l’altro, problemi sulle provinciali per Miano e Sardinara, mentre é in corso un intervento per sgomberare la strada che porta all’abitato di Acquaratola di Rocca Santa Maria, ancora isolata. Rimangono chiuse le strade provinciali 491 fra Tossicia e Ornano e la 61/c di Campovalano (vicino alla necropoli): ci sono tratti di strada completamente cancellati. «I danni sulla rete stradale provinciale», commenta Giulio Cesare Sottanelli, vicepresidente della Provincia con delega alla viabilità, «superano i 5 milioni di euro. Non a caso il consiglio provinciale l’altroieri sera ha approvato all’unanimità la richiesta di stato di emergenza per calamità naturale.

E’ indispensabile che il governo faccia un decreto per l’alluvione di Teramo, così come per il terremoto. Noi da soli non riusciamo nella maniera più assoluta a far fronte ai danni subiti. Intanto stiamo facendo interventi d’urgenza per mettere in sicurezza le zone più a rischio e limitare i danni».
Intanto per il ponte di Castelnuovo la situazione è tornata alla normalità, dopo alcuni lavori che i tecnici della Provincia hanno eseguito sull’argine della sponda destra del fiume, oltre che per il fatto che il livello dell’acqua si è abbassato. Circostanza, quest’ultima, che ha consentito di garantire la riapertura anche nelle ore notturne del ponte di Fontanelle.

PIETRACAMELA. Sopralluogo ieri mattina del genio dell’esercito sulla parete rocciosa che sta crollando sulla strada provinciale 43 che porta a Pietracamela. I tecnici dell’esercito non sono intervenuti direttamente ma hanno fatto una valutazione che hanno presentato alla Protezione civile. Probabilmente in queste ore quest’ultima darà incarico alla Provincia di sganciare i massi pericolanti e di far brillare quello precipitato, che ha danneggiato la strada. L’intervento sarà eseguito immediatamente: il sesto settore della Provincia, diretto da Agreppino Valente, è pronto a mettere in sicurezza tutta la parete rocciosa. Per ora la circolazione sulla strada è consentita solo ai mezzi d’emergenza. Intanto - informa il sindaco Antonio Di Giustino - dall’altroieri gli abitanti di Pietracamela che dormivano nelle tende, a causa dell’ondata di maltempo sono stati trasferiti negli alberghi.