Teramo, non è in pericolo di vita la bimba dimenticata in auto per 5 ore

18 Maggio 2011

È disidratata, ma non è in coma e non è in pericolo di vita. A dimenticarla in auto non è stata la madre, come si è appreso in un primo momento, ma il padre. L'uomo rischia una denuncia per abbandono di minore

TERAMO. Avrebbe dovuto portarla all’asilo nido, ma ha dimenticato la figlia di due anni nell’automobile parcheggiata vicino al suo ufficio. Dopo circa cinque ore, all’uscita dal lavoro, ha trovato la piccola svenuta sul sedile posteriore della macchina. E’ successo ieri mattina a Teramo, in un piazzale vicino a viale Crispi. La bimba è in prognosi riservata all’ospedale Salesi di Ancona: non è in pericolo di vita, ma le sue condizioni sono gravi. Il papà, un docente, è sotto shock, disperato. Per lui è arrivata una denuncia per abbandono di minori e lesioni.

«Non so che cosa sia successo», ha raccontato in lacrime ai poliziotti, «dovevo portarla all’asilo nido. Ma sono andato in ufficio e ho chiuso la macchina con mia figlia dentro». Certo è che la piccola è rimasta in auto sotto il sole senza che nessuno la notasse, nonostante la vettura sia rimasta parcheggiata dalle 9 alle 13 in una zona molto frequentata della città.
L’allarme è scattato solo intorno alle 13 quando l’uomo, un 45enne, è uscito dal lavoro e nell’avvicinarsi all’auto ha visto la piccola sul sedile posteriore. Ha subito intuito quello che era successo e in quei pochi istanti di terrore ha capito che aveva scordato sua figlia. Ha preso la bimba e l’ha portata in ufficio, mentre i suoi colleghi chiamavano il 118.

L’intervento è stato immediato e in poco tempo un’ambulanza è arrivata sul posto: la piccola è stata prima trasportata al Mazzini e successivamente portata in eliambulanza all’ospedale pediatrico Salesi di Ancona dove è giunta intorno alle 15. Qui i medici hanno escluso il pericolo di vita: le condizioni della piccola sono comunque gravi per il forte stato di disidratazione. E i rischi in queste circostanze derivano proprio dagli effetti legati alla disidratazione, come affermano i pediatri. Tuttavia gli esperti sottolineano le maggiori capacità di recupero dei bambini nelle situazioni di trauma. «In un’auto chiusa al sole», spiega il rianimatore-pediatra Marcello Orzalesi, «si crea una sorta di effetto serra con un aumento del calore. La prima conseguenza sul fisico é, dunque, un processo di disidratazione: si perdono acqua e sali e successivamente si determina uno squilibrio metabolico che porta al coma». La disidratazione, prosegue Orzalesi, «può anche determinare conseguenze a livello delle cellule cerebrali».

Sull’episodio il sostituto procuratore di turno Bruno Auriemma ha aperto un’inchiesta e l’uomo è stato denunciato per abbandono di minori e lesioni. Il padre e la madre, che è incinta, hanno subito raggiunto l’ospedale marchigiano. L’uomo è in forte stato di schock: a medici e poliziotti ha ripetuto di non capire come sia potuta accadere una cosa del genere. «Non so che cosa mi sia successo», ha raccontato disperato, «so solo che quando ho visto mia figlia sul sedile mi sono sentito morire». L’insegnante, che prima di andare all’ospedale di Ancona è stato ascoltato dalla polizia, ha raccontato di essere uscito di casa intorno alle 8 per andare al lavoro. Così come fa tutti i giorni è lui che accompagna la piccola all’asilo nido. Anche ieri avrebbe dovuto farlo. Ma la bimba è rimasta per 5 ore nella macchina di papà, legata sul suo seggiolino, senza che nessuno la vedesse.

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