Teramo, scoperto traffico di auto rubate

Riciclaggio e furto per quattro pugliesi. I mezzi trafugati a Pescara e Bari erano stati già rivenduti con documenti falsi e telai contraffatti. Indagini su un'agenzia teramana

TERAMO. Scoperto un giro di auto rubate, e rivendute come nuove e con falsi documenti. La rete è stata tesa dalla squadra di polizia giudiziaria della sezione polizia stradale attorno a 4 pugliesi, tre dei quali sono stati denunciati e uno posto agli arresti domiciliari per ricettazione e falso. Recuperate quattro autovetture di media cilindrata che erano state rubate a Pescara e Bari e che erano già state rivendute. L'operazione (denominata “Theft", furto) contro il fenomeno del riciclaggio di veicoli di illecita provenienza, è scattata a seguito dei controlli e delle verifiche periodicamente effettuate presso la Motorizzazione civile di Teramo su immatricolazioni di autovetture di provenienza estera. Gli agenti, diretti dal dirigente Pietro Primi e coordinati dal S. Commissario Di Stefano, hanno visionato quattro fascicoli di nazionalizzazione/immatricolazione di veicoli di media gamma, provenienti dall’Austria e dalla Germania. Dall’esame dei fascicoli è emerso che i documenti di circolazione dei mezzi erano contraffatti ed apparentemente rilasciati da autorità austriache o, rubati in bianco in Germania. Tutto il carteggio è stato sequestrato. Le quattro autovetture (Jeep Renegade, Ford Focus, Ford Fiesta, Fiat Cinquecento), che erano state acquistate da persone estranee ai fatti, sono state rintracciate e sequestrate nelle province di Foggia, Firenze e Piacenza. I veicoli , rubati a Pescara e Bari, avevano il numero di telaio contraffatto che corrispondeva a quello di analoghi veicoli che circolavano in altri Paesi europei. Nel corso delle indagini è stato individuato un plico postale inviato ad un'agenzia di pratiche auto di Teramo, incaricata per l’immatricolazione di un altro veicolo: i documenti sono stati sequestrati in quanto risultati rubati in “bianco” in Germania. E il mezzo è stato inserito nella banca dati affinché sia rintracciato. Uno dei quattro pugliesi coinvolti nel "giro" è risultato in “affidamento in prova” per altri reati e, su specifica richiesta, il Giudice di sorveglianza ha per lui emesso il provvedimento degli arresti domiciliari.