Teramo, sotto choc il bimbo lasciato sullo scuolabusDenuncia della madre, sospesi autista e assistente

Accertamenti medici in corso per il piccolo dimenticato per 4 ore nello scuolabus a Montorio al Vomano. La madre: "Ho denunciato autista e assistente. Dopo aver dimenticato mio figlio, per giustificarsi hanno detto una bugia agli insegnanti dicendo che il bimbo era stato portato per errore in un'altra scuola"

MONTORIO. Il bimbo di 4 anni dimenticato da autista e assistente sullo scuolabus è ora sottoposto a controlli medici specialistici. Lo shock subito dal piccolo 'imprigionato' nel pulmino ha suggerito per il momento il suo temporaneo allontanamento dai banchi dell'asilo e l'accudimento in famiglia nell'attesa che i medici possano accertare l'assenza di traumi e di altre conseguenze. E' stato dimenticato per quattro ore. A quattro anni il piccolo piange, urla e chiama la mamma davanti alle porte sbarrate. Ma quando è stato ritrovato, per caso, è stato riaccompagnato a scuola come se niente fosse accaduto. L'autista e l'assistente sono stati denunciati e sospesi dal servizio. Il dramma del bimbo di Montorio risale a venerdì scorso, ma solo ieri i genitori, attraverso il legale, Roberto Antenucci, hanno presentato un esposto alla procura. Le tappe del dramma sono scandite dalla testimonianza che la mamma ha deciso di rilasciare al Centro.

PARLA LA MAMMA.
Il piccolo viene prelevato da casa alle 9,10 con lo scuolabus. Dopo 20 minuti arriva alla scuola dell'infanzia di via Leopardi. Tutti i bambini scendono, eccetto lui che si è addormentato. Ma nessuno si accorge del piccolo disteso sul sedile neppure alle 9.45 quando lo scuolabus viene posteggiato e chiuso nel parcheggio degli impianti sportivi di via Piane. L'autista e l'assistente scendono. Il bambino resta solo. "Mio figlio", racconta la madre, "ha provato a premere il clacson che però non emetteva suono perché non c'erano le chiavi. Ha urlato, 'ma nessuno mi sentiva mamma', mi ha raccontato tra le lacrime. Ha cominciato a strillare e per questo ha ancora la voce rauca. E' rimasto lì con il grembiulino, lo zainetto sulle spalle e il cappottino perché pensava che sarebbero andati subito a salvarlo. Ma stiamo ancora cercando di capire cosa abbia fatto in tutte quelle ore. Lo ascolteremo con calma se ha voglia di parlarne".

LA BUGIA.
Solo alle 12.45, quando gli scuolabus ripartono per accompagnare i bambini a casa, l'autista e l'assistente trovano il piccolo in lacrime. E lo fanno accompagnare a scuola da un altro autista e da un'altra assistente. Alle 13 viene consegnato alle maestre. "Ma alle insegnanti", spiega Piero Natale, dirigente dell'istituto comprensivo Montorio-Crognaleto, "è stato detto che avevano portato il bimbo per errore alla scuola dell'infanzia gestita dalle suore Passioniste. Le insegnanti, però, davanti a quel bambino agitato e sudato si sono insospettite e così hanno avvisato i genitori e chiamato le suore che, se fosse stata vera la giustificazione della scuola sbagliata, avrebbero notato che il bambino non faceva parte del loro gruppo".

LA RABBIA.
La madre del piccolo è piombata in pochi minuti a scuola. "All'inizio sono rimasta calma", racconta, "ma ora ho solo tanta rabbia perché hanno usato mio figlio come pacchetto postale. Perché non mi hanno chiamata subito? Perché a scuola non è stato accompagnato dallo stesso autista? Nei giorni scorsi non mi sono mossa", chiarisce, "ero ancora turbata. Il mio primo pensiero è stato mio figlio che, ringraziando Dio, sta bene anche se è ancora disidratato e chiede acqua".

"Da tre giorni il mio bimbo viene seguito ma psicologicamente ne risentirà. Certo, non volevo che uscisse questo putiferio giornalistico perché non sto cercando pubblicità. Ma resta grave la bugia, e per questo ho presentato la denuncia".

© RIPRODUZIONE RISERVATA