TERAMO

Truffa con i televisori al plasma: li compra online, ma non arrivano

Vittima una donna teramana che ha versato 400 euro per due apparecchi a prezzi scontati. Dopo il pagamento sono stati disattivati tutti i contatti 

TERAMO. Un negozio online a prezzi concorrenziali. Ma della merce acquistata e pagata neanche l’ombra. L’ennesima truffa in rete si consuma ai danni di una donna teramana di 50 anni convinta di aver fatto l’affare acquistando online due televisori al plasma a un costo bassissimo.

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In realtà qui televisori pagati complessivamente circa 400 euro nella sua abitazione non sono mai arrivati. Ed è risultato vano anche trovare dei contatti utili per avere spiegazioni: tutti i contati precedenti all’acquisto sono risultati disattivati. Alla donna non è rimasto altro che fare una denuncia per truffa.

Frodi, quelle online, che nei tempi della pandemia si sono triplicate. Perché, ed è più che evidente, che si sia notevolmente allargata la platea delle potenziali vittime nei giorni in cui internet è stato l’unico mezzo per esserci sempre e comunque nei tempi dei lockdown. E i criminali della rete hanno aggiornato il modus operandi prendendo spunto dall’attualità.

Ma dietro tanti vantaggi si nascondono innumerevoli insidie: circostanza, questa, testimoniata dalle sempre più frequenti notizie di truffe online. Perché oggi più che mai il web rappresenta il terreno più fertile per i tanti che, spesso sfruttando l’ingenuità e l’impreparazione degli utenti, sottraggono denaro. Come è successo in questo caso. Ma i casi di truffe sul web ormai non si contano più.

Le tecniche usate dai truffatori sono sempre più sofisticate. A cominciare da quella del “phishing”. Si tratta di un sistema che consiste nell’inviare false e-mail o falsi sms spacciandosi per banche o poste, al fine di spingere la vittima ad inoltrare i propri dati personali, come numero della carta o della postepay, per poi utilizzarli per operazioni di clonazioni. Una volta ottenuti i dati i truffatori effettuano operazioni bancarie ai danni dell’ignara vittima. La raccomandazione delle forze dell’ordine è di non inserire i propri dati su siti internet inviati tramite messaggi. (d.p.)

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