Un'"Ostia" al posto dei prof, rivoluzione digitale all'università di Teramo

Il rettore, Luciano D'Amico, rivoluziona l'Ateneo con un oggettino grande quanto una moneta e sottile come un foglio di carta

TERAMO. Datemi un'ostia che vi salvo l'Università. Accade a Teramo dove il rettore, Luciano D'Amico, rivoluziona l'Ateneo con un oggettino grande quanto una moneta e sottile come un foglio di carta: un'ostia, appunto, dal poter enorme perché è capace di prendere il posto dei professori e di laurearsi stando anche a casa. Tecnicamente si chiama "Nfc". E' un vero e proprio cervellone elettronico, dalle dimensioni però ridottissime, che cambia totalmente la vita degli studenti. Ecco come.

Il funzionamento è molto semplice: basta inquadrare con il tablet l'ostia ed ecco che sullo schermo ti compare di tutto, dal professore che fa lezione, al compagno di studi che ti passa gli appunti; dal libro rarissimo e introvabile in biblioteca, alle date dei prossimi esami o gli importi delle tasse. Ma c'è di più. Entrando nell'aula, di questo o quel corso di laurea, l'ostia rivela anche la presenza dello studente che viene identificato: in sintesi fa l'appello, come un professore in carne ed ossa. «E' una sorta di uovo di Colombo - ha spiegato il rettore di Teramo già finito agli onori della cronaca quando ha deciso di regalare 250 tablet alle sue matricole - che permette di creare una community che attinge tutte le notizie da una piattaforma multimediale. Così diamo l'addio alle pen drive, ai dvd, alle firme di frequenza, ai libri di testo fatti di carta. In più, lo studente che varca la porta dell'aula del corso sa già tutto. Conosce l'argomento, grazie all'ostia e al tablet: non passerà con il prof un'ora di lezionificio, ma andrà oltre approfondendo la materia».

L'ostia è il mezzo, il fine e quello di far correre l'Ateneo alla stessa velocità dei tempi con - udite udite - esami settimanali, chiusura dell'anno accademico a giugno, estate libera per viaggi o stage di lavoro e, chicca finale, Ateneo aperto dalle 8,30 fino a mezzanotte. Cioè Teramo come il Giappone. Il rettore D'Amico sorride alla battuta e mostra l'ostia rivoluzionaria. E' montata per l'occasione su un parallelepipedo che ricorda molto un celebre monolite: manca solo la musica di Strauss infatti per rivivere la scena clou di "2001 Odissea nello Spazio", il capolavoro di Kubrick.

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