Teramo futura

«Un super parco fluviale? Il modello c’è: Valencia»

Il giornalista economico Cianciotta: l’area verde può diventare valore aggiunto come è avvenuto per la città spagnola. E già così vale 200mila euro all’anno

TERAMO. Continua il dibattito lanciato dal Centro sul futuro della città. Nel terzo giorno del forum “Teramo futura” l’idea proposta dalla nostra redazione per aprire la discussione, quella di un super parco fluviale gestito dalla collettività che diventi sede diffusa di eventi e progetti ambientali, diventando un “unicum” a livello nazionale, incassa – dopo il sostegno del sindaco Maurizio Brucchi – l’incoraggiamento del giornalista economico e docente teramano Stefano Cianciotta del Think Tank “Competere”. Costituito due anni fa per iniziativa dei ricercatori Pietro Paganini e Roberto Race, “Competere” ha sede a Roma e svolge attività di analisi economica e ricerca sociale. Attualmente sta lavorando alla progettazione del dopo Expo a Milano, dove ha già promosso tre incontri per discutere con economisti, urbanisti, sociologi e politici del futuro ruolo della città in Europa.

Scrive Cianciotta: «L'esperienza di Valencia, in Spagna, è un indicatore positivo con il quale Teramo dovrebbe confrontarsi per valorizzare il parco fluviale, una risorsa straordinaria che, se messa a regime, aumenterebbe nei cittadini il senso di appartenenza e di identità alla città (oltre a diventare uno spazio dove produrre occupazione e reddito). A Valencia, infatti, il letto del fiume deviato in un canale artificiale per evitare problemi frequenti di inondazione è diventato un meraviglioso parco, il nuovo simbolo della città. Quello che una volta costituiva un grave problema per la città spagnola, adesso si è trasformato in un parco urbano attrezzato, in cui la gente si riconosce e si identifica, e sul quale sono nate anche diverse attività di intrattenimento, che hanno consentito alla città di avere un nuovo straordinario spazio per il divertimento giovanile, lo sport e la cultura. Il parco si conclude alla foce con “La città delle arti e della scienza” disegnata da Santiago Calatrava».

Oltre a citare l’esempio di Valencia, Cianciotta propone anche una lettura economica del lungofiume teramano. «Il parco fluviale oggi», scrive il giornalista, «vale per Teramo circa 200mila euro. Secondo una ricerca dell'università dell'Aquila, infatti, ogni chilometro di parco urbano genera un benessere collettivo di 20mila euro. Questa cifra comprende non solo la salubrità dell'aria, ma anche la diminuzione dei costi sanitari, favorita dalla possibilità di fare attività ed esercizio fisico lungo il perimetro del parco fluviale. Questa somma, pur rilevante, non contempla però i possibili benefici economici e sociali, e quindi anche di natura fiscale e di occupazione, che potrebbero derivare da un utilizzo intensivo dell'area, che può diventare un nuovo vettore di sviluppo per la città di Teramo».

Quanto all’obiettivo del nostro forum, Cianciotta aggiunge: «La valorizzazione dell'area verde, sulla quale nei prossimi anni gli amministratori saranno chiamati inevitabilmente a confrontarsi, non può mettere in secondo piano il principale tema del dibattito promosso dal quotidiano il Centro: il ruolo strategico che Teramo deve avere non solo come centro di servizi territoriali ma soprattutto come contributo ed elaborazione di idee. Il declino di Teramo e della sua provincia è il risultato scontato di almeno un decennio di mancati investimenti, nel quale si sono vanificati gli sforzi economici compiuti nel periodo a cavallo degli anni Novanta e Duemila, quando la provincia ottenne ben 100 miliardi di lire con il Patto territoriale, strumento che avrebbe dovuto garantire una nuova fase di sviluppo. L'economia di Teramo città, poco incline al terziario e ai servizi, per decenni trainata dall'edilizia e sostenuta dal lavoro impiegatizio e in buona parte dalle libere professioni, è implosa perché da almeno 15 anni non si è lavorato sulla costruzione di un progetto che ne certificasse l'identità nello scacchiere nazionale»

Il forum ha l’ambizione di lavorare proprio su questo progetto e continua. I lettori sono invitati a inviare le proprie riflessioni e proposte via e-mail a red.teramo@ilcentro.it. e possono intervenire nel dibattito via Fb sul nostro sito www.ilcentro.it.

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