Un superteste per il bimbo sparito

Ex detenuto rivela: il padre ha detto di averlo ucciso perché piangeva

ASCOLI. Un superteste per svelare il giallo del neonato sparito a giugno da Folignano. E' ex detenuto che ha condiviso la cella con il padre del bimbo nel carcere di Ascoli. L'uomo ha raccontato che quest'ultimo gli avrebbe confessato di aver ucciso il piccolo perchè piangeva.

Tra domani e giovedì l'ex detenuto, che ora vive in Puglia, sarà ascoltato dai pm ascolani che seguono il caso, i sostituti Carmine Pirozzoli e Cinzia Piccioni. La procura di Ascoli, intanto, ha acquisito l'intervista televisiva rilasciata dall'uomo qualche settimana fa ai giornalisti della trasmissione di Rai tre "Chi l'ha visto". Proprio nel corso dell'intervista, infatti, l'uomo - che per qualche tempo è stato in cella con il padre e che un mese fa è uscito dal carcere di Marino del Tronto - ha raccontato di aver raccolto la confessione del genitore.

«Mi ha raccontato che l'ha ucciso perchè piangeva» ha detto. E' evidente che qualora dovesse confermare la sua testimonianza davanti ai magistrati le accuse nei confronti del padre del piccolo cambierebbero. L'uomo, che è il padre adottivo del piccolo, e la moglie sono entrambi in carcere per concorso in omicidio volontario, maltrattamenti e abbandono di minore, seguiti dalla morte del piccolo e dall'occultamento del cadavere.

I due, dopo aver dato varie versioni, qualche settimana fa sono stati messi a confronto davanti ai magistrati. Entrambi i genitori hanno detto che il bambino è morto in seguito ad un incidente domestico, forse una caduta in casa. Hanno sostenuto che dopo aver accertato la morte del piccolo si sono disfatti del corpicino lanciandolo da un'automobile in corsa nelle campagne di Castel Trosino.

La donna non ha più accusato il marito di aver ucciso volontariamente il piccolo in uno scatto d'ira, e lui ha smesso di sostenere, come aveva fatto all'inizio delle indagini, che il bimbo era stato affidato ad altre persone all'estero, in particolare ad alcuni parenti in Svizzera. Con un racconto concorde la coppia ha riproposto il primo scenario delineato dalla donna, l'incidente in casa, analogo alle precedenti cadute sospette che in passato hanno convinto il tribunale dei minori di Ancona ad allontanare dalla coppia altri due figli piccoli.

L'uomo nel corso dell'interrogatorio si é detto pronto a tornare per l'ennesima volta con i carabinieri nel luogo in cui avrebbe gettato il piccolo: «magari di notte» ha detto agli inquirenti. Proprio come a giugno. (d.p.)

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