Veterinaria, il rettore chiude tre sedi

1 Maggio 2014

L’attività didattica si svolgerà soltanto nel campus di Coste a Sant’Agostino e a Piano d’Accio

TERAMO. La notizia fa prima il giro del web e dei social network, solo in serata la comunicazione ufficiale del rettore: l’università chiude in anticipo – e a tempi record – le tre sedi staccate di Veterinaria ospitate nell’ex scuola media Molinari in piazza Aldo Moro (il biennio), nell’ex Motorizzazione civile di viale Crispi (il triennio) e al fondo rustico di Chiareto dove restano attive le strutture per il ricovero degli animali. Le attività didattiche e cliniche sono dunque trasferite al campus di Coste Sant’Agostino e, per quelle del fondo e del triennio, all’ospedale veterinario universitario didattico di prossima apertura nella nuova sede di Piano d’Accio. Il decreto è stato firmato dal rettore Luciano D’Amico tre giorni fa ma la notizia è stata ufficializzata solo ieri. Tutto nella norma secondo il rettore, che parla di «processo di razionalizzazione», e dell’obiettivo – come da programma d’inizio mandato – «di concentrare in due sedi l’operatività dell’ateneo entro la fine dell’anno». E il rettore rassicura anche sullo svolgimento della didattica: «Sono stati assunti tutti i provvedimenti necessari, semplificando peraltro le lezioni di Veterinaria nelle sole due sedi di Coste Sant’Agostino e Piano d’Accio». Restano però i dubbi sulle motivazioni che hanno portato a quest’accelerazione del trasferimento, più volte annunciato per l’estate. Due le ipotesi probabili: problemi di sicurezza e quindi la possibilità di controlli imminenti, oppure questioni legate presunte indagini della procura sui rapporti tra l’ateneo e la sua Fondazione. Su quest’ultimo punto D’Amico non fa dichiarazioni ma si dice pronto a «spalancare le porte dell’ateneo a qualsiasi attività di controllo mirata all’accertamento della piena legittimità degli atti». Chiarimenti potrebbero arrivare dalla conferenza stampa convocata il 6 maggio per illustrare il piano di riassetto dell’ateneo. Intanto, alla vigilia della visita del ministro Stefania Giannini, l’università si trova ad affrontare una situazione complessa soprattutto per gli studenti che, soprattutto via facebook, lamentano ritardi nella comunicazione «a fatto ormai compiuto» (sul sito dell’UniTe è on line la lettera del preside Scapolo agli iscritti della facoltà, datata 29 aprile) e i disagi dovuti alla chiusura anticipata delle tre sedi.

Fabio Marini

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