Violentata a 13 anni nel parco cittadino

Teramano di 56 anni arrestato durante l’atto sessuale. La ragazza era consenziente, i carabinieri cercano altri sospettati

TERAMO. E’ stato sorpreso ad avere un rapporto sessuale in un angolo appartato di un parco di Teramo, con una ragazzina di 13 anni. A.P., teramano di 56 anni, è così finito in manette, arrestato, venerdì sera, dai carabinieri della compagnia di Teramo.

Da allora l’uomo - di cui non pubblichiamo il nome per esteso per tutelare l’identità della minore, che comunque con lui non ha alcun rapporto di parentela - è rinchiuso nel carcere di Castrogno, nel reparto “protetti”, accusato di violenza sessuale. L’arresto di venerdì arriva al culmine di una lunga indagine, condotta dai carabinieri della compagnia di Teramo, coordinati dal maggiore Americo Di Pirro. Un’indagine portata avanti dal sostituto procuratore Silvia Scamurra.

I carabinieri per giorni hanno pedinato l’uomo ma anche la ragazzina. Hanno scoperto che i due si incontravano, ma che lui non era l’unico uomo adulto frequentato dalla ragazza di 13 anni. Una ragazza che proviene dall’ambiente rom e che vive una storia di emarginazione sociale familiare. Venerdì sera la decisione dei carabinieri di intervenire: i due stavano consumando un rapporto sessuale in un angolo nascosto di un giardino pubblico, quando ormai era già buio.

Le indagini non sono ancora concluse, bisogna accertare di quale portata siano le frequentazioni della 13enne con alcuni adulti e se si tratti in realtà di un “giro” di uomini che avevano rapporti sessuali con lei e quindi le facevano ripetute violenze sessuali. Allo stato dei fatti non è dato sapere se ci siano stati pagamenti della prestazione: lei può anche essere stata consenziente, ma poco importa. Si tratta sempre dell’ assenso di una 13enne.

Comunque sia, il codice penale prevede pene severe per i pedofili. Prevede infatti, come circostanze aggravanti della violenza sessuale, il fatto che questa venga commessa nei confronti di una persona che non abbia compiuto 14 anni. E il colpevole, sempre secondo il codice penale, in questi casi non può invocare, a propria scusa, l’ignoranza dell’età della persona offesa.

Il caso di pedofilia venuto alla luce venerdì scorso segue a quello che ha visto coinvolto, nel maggio scorso, un teramano di 65 anni, ferroviere in pensione, ora custode di una palestra di Rimini, indagato per aver molestato una quindicenne. Sempre a maggio un teramano di 65 anni è stato arrestato a Francavilla, accusato di aver violentato la figlia 12enne della convivente. Recente, inoltre, una sentenza sempre su una violenza a una bimba, questa volta addirittura di 9 anni: a ottobre il gup Giovanni de Rensis ha condannato, al termine di un rito abbreviato, a 6 anni e 4 mesi un operaio originario di Pescara che ora vive ad Atri, accusato di aver violentato la figlia della sua convivente.

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