«Abruzzo fuori dai finanziamenti»

12 Giugno 2010

Il Pd attacca: fallito il programma da 6 miliardi sulle opere strategiche

PESCARA. Progetti di opere pubbliche indicati come «strategici» esclusi dalla lista delle priorità del Cipe o semplicemente accantonati per mancanza di risorse. A denunciarlo sono i consiglieri regionali del Partito democratico. «Un anno dopo l'accordo quadro tra Regione e governo», afferma il capogruppo del Pd Camillo D'Alessandro, affiancato dai colleghi Caramanico, Sclocco, Di Pangrazio, Di Luca e D'Amico, «sembrano perse le tracce di alcuni interventi infrastrutturali determinanti per rilanciare lo sviluppo in Abruzzo. Segnalammo subito la trovata propagandistica, priva di ogni concretezza, senza riferimenti alle fonti di finanziamento. All'accordo mancava inoltre la firma di Tremonti. A distanza di un anno, i fatti ci stanno dando purtroppo ragione».

Dalla fondovalle Sangro, al quarto lotto della Teramo-mare, per passare al collegamento nord Val Vomano-Val Fino della pedemontana Abruzzo-Marche, al potenziamento del porto di Ortona e alla messa a norma dell'aeroporto d'Abruzzo, è lunga la lista dei lavori che avrebbe dovuto costituire il cardiotonico per un tessuto produttivo regionale che va sfilacciandosi giorno dopo giorno sotto i colpi inferti dalla crisi.

Le opere - elencate in un programma che prevedeva 14 interventi pubblici di grande spessore, pari a un importo di sei miliardi di euro - restano all'anno zero. «Nessuna opera è inclusa nell'allegato del Dpef 2010-2013», incalzano i democratici, «nessun nuovo finanziamento risulta assegnato ai soggetti attuatori (Anas e Province)».

Eppure l'intesa tra governo e Regione del 28 maggio 2009 recava la firma del presidente Berlusconi, dei ministri Matteoli, Prestigiacomo e Fitto, oltre a quella del governatore Chiodi. «Un accordo che segnerà il percorso amministrativo e il governo dei prossimi anni», commentava il presidente della Regione all'atto della firma sull'intesa con il governo, indicando come cantierabili alcuni lavori molto attesi, come l'adeguamento dell'aeroporto d'Abruzzo (entro il 2009) per un importo di 6,5 milioni di euro, il quarto lotto della Teramo-mare (entro aprile 2010) e il completamento del porto di Ortona (entro il 2009).

«Dopo la firma dell'intesa», proseguono i consiglieri di opposizione, «il Cipe ha dedicato alle infrastrutture strategiche otto sedute, nelle quali sono stati approvati 25 progetti preliminari e definitivi: nessuno di essi riguarda l'Abruzzo e nessuno degli impegni temporali fissati da Chiodi un anno fa è stato rispettato».

Sarà che la fase finanziaria dell'Italia e dell'Europa non offre più le stesse garanzie di un anno fa, e che le risorse non sono più immediatamente disponibili? «In un quadro di drastica riduzione degli investimenti nazionali», ammettono i consiglieri di opposizione, «l'Abruzzo è stato fortemente penalizzato a vantaggio delle Regioni del Nord e di opere faraoniche come il ponte sullo Stretto, che hanno assorbito quasi tutte le risorse disponibili. La beffa sarebbe che se, in attuazione della nuova manovra finanziaria, gli abruzzesi dovessero pagare anche il pedaggio per transitare sull'Asse attrezzato Chieti-Pescara o sulla Teramo-mare».

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