Airbag difettosi, controlli anche in Abruzzo

19 Ottobre 2024

Il provvedimento del tribunale di Torino riguarda le auto Citroen C3 e Ds3 (2009-2019) dopo il ricorso delle associazioni dei consumatori Adusbef e Codacons

PESCARA. Storica vittoria per Adusbef e Codacons nella causa contro Psa Italia sulla gestione dei richiami per difetti di sicurezza sugli airbag di numerosi veicoli circolanti in Italia. Il tribunale di Torino ha accolto le richieste avanzate dalle due associazioni dei consumatori, imponendo a Psa Italia interventi immediati e concreti. Il caso è quello degli airbag difettosi che interessano circa 190mila Citroen C3 e DS3, prodotte tra il 2009 e 2019, airbag la cui attivazione in caso di incidente potrebbe avere conseguenze letali per i passeggeri perché in caso di scoppio potrebbero rompersi con una forza eccessiva, portando con sé pezzi di plastica e detriti, e provocando pertanto gravi danni ai passeggeri.

Il tribunale ha affermato che il rischio legato agli airbag difettosi era noto dal 2019; nonostante ciò, l’azienda avrebbe scelto di non intervenire fino alla fine del 2023, mettendo così a rischio l’incolumità degli utenti. Migliaia di automobilisti stanno ricevendo comunicazioni da Citroen con cui la società chiederebbe di sospendere l’utilizzo delle auto ma nel contempo non provvederebbe alla sostituzione degli airbag difettosi. Per questo il tribunale di Torino ha condannato “Gruppo Psa Italia” ad aggiornare le comunicazioni ai proprietari dei veicoli, a eseguire immediatamente la sostituzione degli airbag difettosi e a mettere a disposizione vetture sostitutive o voucher per il car sharing in attesa della riparazione.

Adusbef, visti i tempi incerti di attesa per il richiamo e messa in sicurezza delle auto, sta preparando una class action contro Citroen per conto dei proprietari di macchine C3 e DS3 al fine di chiedere e ottenere il giusto risarcimento dei danni subiti dagli automobilisti. L'associazione consiglia di non usare il veicolo perché l’utilizzo di un’auto oggetto di richiamo, oltre a costituire un grave pericolo alla propria salute, fa venire meno la copertura assicurativa nel caso in cui si verifichi un incidente. Inoltre si suggerisce ai consumatori di conservare la documentazione comprovante le spese sostenute per sopperire al fermo temporaneo del veicolo. 

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