ABRUZZO

Assegno unico per i figli: via alle domande, spetta a 135mila famiglie

Da 50 a 175 euro mensili nella busta paga di marzo. Ma occorre fare richiesta entro il 28 febbraio: la Cgil mette a disposizione Caf e Patronato Inca

PESCARA. A marzo importanti novità in busta paga per 135mila famiglie abruzzesi. Con la legge di bilancio 2022 è stato definitivamente istituito l'assegno unico per i figli minori che, con la mensilità di marzo, entrerà in vigore anche per i lavoratori dipendenti. A ricordarlo è il Il segretario generale Cgil Abruzzo Molise, Carmine Ranieri.

La misura, introdotta lo scorso luglio in via transitoria per autonomi e disoccupati, con l'estensione anche alle famiglie di lavoratrici e lavoratori dipendenti, diventa adesso definitiva. Una novità non di poco conto per tante famiglie abruzzesi. Si stima che i beneficiari sono 34mila famiglie a Pescara, 39mila a Chieti, 30mila a L'Aquila e 32mila a Teramo. Da marzo l'assegno unico va a sostituire detrazioni e assegni familiari che non saranno più erogati in busta paga mensilmente. Così come non saranno più percepiti singolarmente l'assegno per i nuclei familiari con almeno tre figli minori, il premio alla nascita e il bonus bebè.

Sarà l'Inps a liquidare direttamente, tramite bonifico, gli importi dovuti a ciascun nucleo familiare. Per ogni figlio minore saranno riconosciuti da 50 a 175 euro mensili, con maggiorazioni in caso disabilità, famiglie con più di due figli, madri con meno di 21 anni o genitori entrambi lavoratori dipendenti. Vengono inoltre riconosciuti degli importi, seppure in misura ridotta, per i figli da 19 a 21 anni. Per stabilire l'importo a cui si ha diritto, prima di inviare la domanda, è necessario compilare la dichiarazione Isee con i redditi relativi all'anno 2020. Sia per la compilazione dell'Isee che per la domanda di assegno unico, la Cgil Abruzzo Molise mette a disposizione gli uffici del Caf e del Patronato Inca. La domanda va inviata entro il 28 febbraio. Qualora non si facesse in tempo, si può recuperare fino al 30 giugno, data ultima entro la quale l'Inps riconosce anche gli importi arretrati a partire da marzo. Se invece si decidesse di non presentare l'Isee, si può comunque richiedere l'assegno: l'Inps, in quel caso, riconosce l'importo mensile più basso pari a 50 euro per figlio.