Auto ai politici del gruppo StatiEcco i nomi dei beneficiari

Indagini su presunti favori. La difesa: solo benefit della Valle del Giovenco

AVEZZANO. Un’Audi A4, una nuovissima Q5 sempre dell’Audi, una Nissan Quahqai. Lussuose auto fornite a esponenti politici di Avezzano e dirigenti della squadra di calcio della Valle del Giovenco. Tutti vicinissimi alla famiglia Stati. L’indagine della Procura mira a fare chiarezza anche su una serie di rapporti calcio-politica-imprenditoria marsicana e su presunti patti per sdebitarsi di favori.

SPUNTANO I NOMI.
In particolare, le auto sono state consegnate a Lino Cipolloni, braccio destro di Ezio Stati, colui che secondo gli inquirenti partecipava alle «riunioni di famiglia», e a Carlo Giolitto. Entrambi hanno avuto diretti legami con la Valle del Giovenco e con la politica cittadina. Non risultano indagati. Sotto la lente della Procura ci sarebbero anche altri rappresentanti politici avezzanesi che avrebbero beneficiato di auto. Si tratta di vetture aziendali prese a noleggio da un’azienda marsicana. Come l’Audi A4 assegnata a Marco Buzzelli, il compagno di Daniela Stati finito agli arresti domiciliari nell’inchiesta sulla presunta cricca che avrebbe tentato di fare affari con i lavori del post terremoto.

AUDI DISSEQUESTRATA. L’Audi A4 assegnata a Buzzelli, che per gli inquirenti è una delle regalie date dagli imprenditori Vincenzo Angeloni e Sabatino Stornelli al gruppo Stati, è stata dissequestrata dalla Procura e riconsegnata alla società di noleggio. Si trovava sotto custodia in un deposito di Trasacco. In alcune intercettazioni telefoniche, come evidenzia la Procura dell’Aquila «si possono apprezzare ulteriori, chiari riferimenti alle operazioni da escogitare per fare arrivare nella disponibilità del gruppo (attraverso la società sportiva Valle del Giovenco della quale Stornelli è presidente del Cda e Angeloni è amministratore e gestore di fatto) delle automobili».

LA DIFESA. «La concessione fatta dalla Valle del Giovenco di benefit a propri dirigenti», precisa l’avvocato Alfredo Iacone, «è vicenda del tutto distinta da attività svolta dall’assessore Stati in Regione. I criteri di gestione adottati dalla Valle del Giovenco sono casi distinti e distanti dall’attività di un amministratore regionale. Le connessioni ipotizzate dalla Procura sono prive di qualsiasi fondamento».

PRESENTATA L’ISTANZA. Ieri mattina, intanto, la nuova istanza di revoca delle misure cautelari è stata presentata al gip del tribunale dell’Aquila, Marco Billi, dai difensori dei quattro indagati, gli avvocati Iacone e Antonio Milo. Mercoledì i legali hanno deciso di rinunciare al ricorso al Tribunale del riesame (l’udienza era fissata per questa mattina). Già oggi potrebbero arrivare le prime decisioni del gip Billi. Ezio Stati è rinchiuso nel carcere dell’Aquila. Angeloni a Regina Coeli. Buzzelli è ai domiciliari nella sua casa di Avezzano. Sabatino Stornelli, amministratore delegato di Selex service management, società di Finmeccanica, con obbligo di dimora nel comune di Roma. Secondo l’accusa Daniela Stati si è adoperata per la variazione dell’ordinanza 3805 del 3 settembre 2009 e la sua sostituzione con l’ordinanza 3808 del 15 settembre 2009 al fine di far rientrare tra le società richiamate nel documento anche Abruzzo Engineering spa. Società che per il 30% fa capo a Stornelli e che avrebbe dovuto ottenere lavori per un milione e mezzo di euro. Il gruppo Stati, sempre secondo le accuse della Procura, voleva agevolare le società di Stornelli e Angeloni; gli imprenditori si sono sdebitati con una serie di regalie: un anello con diamante per la Stati, un televisore per il padre Ezio, una consulenza e un’Audi A4 per Buzzelli.

IL DIGIUNO DI STATI. L’ex frate cercatore della Dc prosegue la sua battaglia «per la legalità» senza toccare cibo e acqua. Ezio Stati, in cella da lunedì 2 agosto, continua a professare la propria innocenza. È dimagrito di quasi 8 chili. Da registrare l’intervento di Giulio Petrilli, responsabile provinciale Pd del dipartimento diritti e garanzie: «Non voglio entrare nel merito della vicenda giudiziaria. Stati dal carcere grida la sua innocenza e fa lo sciopero della fame. Vedo questo gesto come un urlo di dolore contro il carcere, che è come un grande fiume in piena che può travolgere chiunque».

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