ABRUZZO

Autostrada, calma (apparente) dopo l'esodo. Nelle Marche sono avanti

Avviati i primi cantieri su due viadotti nel tratto marchigiano dell'A14 mentre per quello abruzzese non è arrivata alcuna decisione di dissequestro da parte del giudice di Avellino. Il governatore Marsilio: "Estenuante braccio di ferro". Confindustria Teramo: "Danni per milioni di euro"

PESCARA. Un'apparente giornata di tregua sul fronte del traffico sull'autostrada Adriatica nel tratto tra Abruzzo e Marche. Dopo i giorni da "bollino rosso" a causa dell'intenso traffico dovuto all'esodo per le Feste _ in particolare da Nord verso Sud _ rimasto imbottigliato sui viadotti a corsia unica (dove vige il sequestro delle barriere in new jersey da parte della Procura di Avellino), il Centro operativo della polizia stradale segnala una situazione tutto sommato normale con un unico "blocco" _ al momento _ di 2 km (poi ridotti a uno) tra Porto Sant'Elpidio e Fermo. Una situazione agevolata sicuramente sia dal fatto che nei giorni di festa i Tir non transitano, sia dai primi dissequestri delle stesse barriere effettuati su tre viadotti e su due dei quali _ il San Biagio e il Petronilla _ la società concessionaria Autostrade per l'Italia ha potuto ripristinare la doppia carreggiata.

I dissequestri interessano il tratto marchigiano dell'A14, non quello abruzzese per il quale era in realtà attesa da parte del giudice di Avellino una decisione prima di Natale che però non è arrivata. Così, nella Marche, Autostrade per l'Italia ha avviato i primi cantieri sui viadotti in modo da ripristinare le condizioni di sicurezza contestate, mentre in Abruzzo il traffico continua ad essere tormentato dai restringimenti di corsia che provocano una sorta di imbuto ogni qual volta si passa su un viadotto.

Non solo, nelle Marche come si suol dire "stanno avanti" e già si parla che i cantieri saranno aperti per due settimane: verranno effettuate le indagini sui materiali necessarie per la redazione dei progetti esecutivi di sostituzione delle barriere e i progetti, una volta ultimati, saranno inviati al ministero delle Infrastrutture (Mit) per la loro approvazione. E per accellerare l'iter, la società ha inviato una lettera al Ministero e alle istituzioni locali marchigiane con la quale chiede urgentemente l’apertura di un tavolo tecnico che valuti "tutte le opportunità per ridurre l’impatto dei cantieri sulla viabilità, assicurando le medesime condizioni di sicurezza per automobilisti e operai". "Ad esempio", fa notare Autostrade per l'Italia entrando nel merito, "nel periodo di sospensione dei lavori che intercorrerà tra il completamento dei progetti esecutivi e la successiva approvazione degli stessi da parte del Mit, gli schemi di cantiere possono essere temporaneamente modificati rispetto all’impostazione attuale, con sensibile vantaggio per la circolazione". La società dice anche di essere pronta a farsi carico dei maggiori costi derivanti da eventuali modifiche o da altre eventuali soluzioni concordate.

Tutti passaggi che l'Abruzzo dovrà comunque fare, subire, aspettare. Con i tempi degli eventuali dissequestri che si allungano e che rischiano a questo punto di slittare a dopo le Feste quando sull'A14 si riverserà di nuovo il traffico, stavolta del controesodo e avrà già pagato un pesante dazio in termini di disagi, di tempi per le forniture industriali e anche di indotto turistico. Perché non è escluso che tanti fra coloro che avevano previsto di trascorrere, ad esempio, una giornata sulle montagne abruzzesi, possano ripensarci pur di non dover affrontare il traffico sull'A14.

Davanti a questa situazione e in particolare dopo la non decisione del giudice, si è fatto sentire il presidente della giunta regionale Marco Marsilio definendo "una pessima notizia per l'Abruzzo" il mancato dissequestro dei viadotti. «Sono rimasto in contatto fino a tarda sera con il ministro De Micheli e l'amministratore delegato di Aspi, Roberto Tomasi, per sollecitare una positiva soluzione della crisi», si legge in una nota del governatore, «la società Autostrade dichiara a piena voce che i viadotti sono sicuri e che alla Procura sono stati forniti tutti i documenti necessari, lamentando nello stesso tempo, il fatto che sia la Procura che il Ministero continuano a richiedere ulteriori relazioni - osserva ancora Marsilio -. Di questo estenuante braccio di ferro a farne le spese sono i cittadini e le imprese "imbottigliati" nel traffico senza alternative. Spero che il senso di responsabilità prevalga e che nelle prossime ore le nostre strade tornino ad essere percorribili». Esclusa quindi una corsia giuridica preferenziale, ma da Avellino e da Roma per ora nessun segnale.

CONFINDUSTRIA TERAMO. «Inutile dire che il danno che la nostra provincia è costretta a sopportare è quantificabile in milioni di euro, per ritardi nelle consegne, maggior tempo per la percorrenza di tratti alternativi, maggiori costi del personale e, soprattutto, cancellazione o annullamento di appuntamenti e visite di buyers importanti che, in alcuni casi, sono scoraggiati dal dover affrontare tempi di viaggio imbarazzanti». Lo afferma il presidente di Confindustria Teramo, Cesare Zippilli, chiedendo la riapertura del casello di Roseto, un «sollecito intervento del Genio Pontieri» e un «immediato intervento per l'utilizzo dell'intera carreggiata del tratto autostradale». La nota è stata inviata ieri, tra gli altri, al ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Paola De Micheli, al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, al governatore dell'Abruzzo, Marco Marsilio, al prefetto di Teramo, Graziella Palma Maria Patrizi, e al presidente della Provincia, Diego Di Bonaventura. Zippilli evidenzia «l'estremo disagio a cui sono sottoposte tutte le attività economiche e produttive della provincia, chiaramente amplificato in questo periodo particolare dell'anno».

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