Bus gratis, spuntano falsi poveri

Primi controlli dell’ente sugli abbonamenti assegnati in passato. Acerbo e Blasioli presentano un’interrogazione sulle tessere sospese e Di Pino convoca la commissione

PESCARA. Residenti che abitano in pieno centro. Famiglie proprietarie di automobili. Cittadini che svolgono attività lavorative retribuite. C’è anche una signora che non ha ritirato la sua tessera perché doveva partire per le vacanze.

Ecco cosa emerge dagli elenchi dei beneficiari degli abbonamenti gratuiti per gli autobus della Gtm, riservati ai poveri. Il Comune ha bloccato questo servizio scatenando una valanga di proteste. Ma ora si scopre l’altra faccia della medaglia. «Un sistema che in passato è stato gestito con regole poco chiare», ha affermato il vice sindaco e assessore al traffico Berardino Fiorilli, «per questo abbiamo deciso di sospendere il servizio». E, stando ai primi risultati dei controlli, avviati dall’assessore alle politiche sociali Guido Cerolini, sembra proprio che ci sia qualcosa di strano.

Esaminando la lista dei beneficiari si scoprono diverse curiosità. Gli abbonamenti gratuiti degli autobus, che dovrebbero essere consegnati esclusivamente a cittadini con reddito pari a zero o bassissimi, sarebbero stati distribuiti anche a persone abitanti in zone di pregio della città. Come ad esempio, in via Firenze, via Cavour, via Leopardi. Ci sarebbero persone proprietarie di auto, eppure risultano tra i beneficiari degli abbonamenti gratuiti. La cosa fa ancora più effetto se si considerano i costi e il numero delle tessere. Dati che sono stati finalmente resi noti ieri. La precedente amministrazione spendeva ogni anno 59.400 euro per acquistare dalla Gtm 165 abbonamenti gratuiti.

Ma con quali criteri venivano assegnate queste tessere? Cerolini ha qualche dubbio. «Può darsi che in passato ci siano state assegnazioni extra struttura, per cui i servizi sociali del Comune sono estranei». Dunque, a detta dell’assessore, se ci sono state delle irregolarità in passato, queste non sarebbero state commesse dai servizi sociali, ma da qualche altro ufficio dell’ente.

Insomma, una giungla che ora sta piano piano venendo fuori, mentre continua a crescere la polemica sullo stop al servizio per i poveri. I consiglieri del Pd Antonio Blasioli e di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo hanno presentato un’interrogazione al sindaco e agli assessori alle politiche sociali e al traffico per sapere «se e quali iniziative intendano adottare per ripristinare nuovamente la distribuzione degli abbonamenti e quali regole abbiano deciso di applicare per individuare i cittadini bisognosi cui affidare le tessere». Intanto, il presidente della commissione politiche sociali Salvatore Di Pino, ha fatto sapere di aver convocato una seduta ad hoc, per venerdì mattina, per cercare di fare chiarezza sulla vicenda. «La commissione politiche sociali è la sede opportuna per capire come stanno realmente le cose», ha affermato, «il problema va approfondito, chiamando in causa le istituzioni coinvolte».

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