Don Mario: «Io indagato per furto? Non ne so nulla»

ORSOGNA. «Io indagato per furto? Non ne so proprio niente. Sono all’oscuro di tutto e chiuso in me stesso. Comunque non parlo. Mi sono auto-imposto il silenzio su questa storia». Abbraccia una della regole benedettine, l’amore per la quiete, don Mario Persoglio, 76 anni il prossimo 29 novembre, originario di Roccascalegna, da 25 anni parroco di Orsogna, dove prese possesso della parrocchia di San Nicola di Bari il 1° settembre 1990 proveniente da Polombaro.

Il religioso è finito nella bufera per la vendita dell’oro votivo di San Rocco, ma per la Procura di Chieti, che con il sostituto procuratore Giancarlo Ciani ha aperto un fascicolo sul caso, il sacerdote non avrebbe commesso alcun tipo di reato. Sarà comunque il giudice per le indagini preliminari, al quale nei prossimi giorni sarà inviato il fascicolo, a decidere: per l’archiviazione definitiva o per il rinvio degli atti nuovamente alla Procura.

Poi don Mario, incalzato dal cronista, fa uno strappo alla consegna del silenzio e qualcosa dice. «Sono dispiaciuto tantissimo per questa vicenda», sussurra, «e non faccio sicuramente salti di gioia. Per me l’argomento è chiuso. Ho inviato al vescovo Bruno Forte le mie dimissioni per andare in pensione. Dimissioni che sono state accolte. Sia chiaro: sono tranquillo e non serbo rancore verso nessuno. Adesso voglio vivere in pace. So che anche il vescovo ha chiarito la vicenda e mi ha fatto anche i complimenti per come ho gestito il tutto. In questi giorni sono impegnato con il trasloco perché a fine anno andrò via da qui per fare ritorno al mio paese, Roccascalegna, dove ho tanti cugini. Certamente porterò nel mio cuore tutta la comunità Orsogna. Ma adesso basta così, ho parlato e pure troppo». (r.o.)

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