Energia pulita, il boom abruzzese

La finanziaria non taglia gli incentivi per pannelli solari e pale eoliche

PESCARA. Il settore delle fonti rinnovabili ha rischiato di entrare in crisi dopo il temuto taglio del 30 per cento di tutti gli incentivi e i benefici previsti inizialmente nella maxi manovra finanziaria ceh è stata recentemente approvata dal Parlamento. A essere colpito, nel caso di tagli, sarebbe stato principalmente il comparto dei pannelli solari, che negli ultimi tre anni ha visto una vera e propria esplosione con la nascita di centinaia di aziende e l'installazione di migliaia di impianti fotovoltaici in tutta l'Italia.

Una crescita che si è verificata in modo deciso anche in Abruzzo dove le imprese che operano nel settore dell'energia rinnovabile sono circa 800 con un totale di 2.400 dipendenti. Aumentati in maniera esponenziale anche i pannelli fotovoltaici installati nella nostra regione: a fine giugno erano 5.264 con una potenza generata di 205 megawattora. Per capire quale sia il ritmo di crescita basti pensare che a fine marzo gli impianti erano 3.802, oltre 1.400 nuovi in soli tre mesi.

A preoccuparsi erano principalmente gli installatori, che rappresentano la maggior parte delle aziende, dato che l'Italia nel complesso produce solo il 5 per cento degli impianti installati. Il resto vengono importati dal Giappone e principalmente dalla Cina.

Una prima scure sulle energie rinnovabili, poi sempre evitata, c'era già stata con il decreto legislativo del marzo scorso che prevedeva lo stop agli incentivi al 31 maggio. La motivazione principale di quel provvedimento era evitare la speculazione straniera per l'accesso ai contributi statali.

Se ci fossero state le riduzioni del 30 per cento agli incentivi, sarebbero andate in difficoltà le numerose imprese del settore, condannando alla disoccupazione gran parte degli occupati.

«Una risoluzione di questo genere avrebbe messo in discussione», ricorda Angelo Di Matteo, presidente di Legambiente Abruzzo, «anche gli sforzi che lo stesso presidente Chiodi ha messo in campo, stabilendo per l'Abruzzo l'obiettivo del 50 per cento di approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili entro il 2017. Un impegno importante e apprezzabile degli amministratori locali, anche in considerazione del fatto che il quarto conto energia e l'esito del recente referendum hanno sancito la volontà popolare di cancellare il nucleare e puntare sulle fonti pulite».

Allo stato attuale in Abruzzo la situazione vede, come detto, 5.264 impianti fotovoltaici in grado di produrre 205 megawattora. A livello provinciale è Teramo la prima per numero di impianti (1657), seguono Chieti (1.422), L'Aquila (1.228) e Pescara (957).

Anche per la potenza generata è sempre Teramo in testa con 76.915 kilowattora, seguita da Chieti (60.875 kw), L'Aquila (43.155 kw) e Pescara 24.097 kw.

Analizzando il singolo dato provinciale si può notare come la maggior parte degli impianti sia inferiore ai 20 kilowattora, parliamo di piccole installazione fotovoltaiche, quasi sempre a uso domestico: a Teramo sono 1413 su 1657 (9.652 kw prodotti) a Chieti 1.226 su 1.422 (7.401 kw), all'Aquila 1.128 su 1.228 (9.683 kw) e a Pescara 895 su 957 (6.255 kw).

I grandi impianti sopra i 50 kilowattora invece, pur essendo molto inferiori nella quantità sono in grado di produrre molta più energia: 64.610 kw da 175 impianti a Teramo, 51.387 kw da 148 a Chieti, 32.360kw da 72 all'Aquila e 16.838 kw da 37 a Pescara.

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