Fiat conferma: Sevel fuori da Confindustria

Ecco il documento dell'esclusione. La Fiom protesta: l'azienda estromessa senza motivo

ATESSA. Poche righe, tre in tutto, a firma di Paolo Rebaudengo, responsabile delle relazioni industriali della Fiat, confermano a Confindustria Chieti l'uscita definitiva della Sevel dall'associazione degli industriali: «Facciamo seguito alla nostra lettera del 30 giugno 2011 per confermarvi la revoca dell'iscrizione alla Vostra Associazione a far data dal 1º gennaio 2012, e per richiederVi la cancellazione dall'anagrafica per le società di cui all'elenco in calce». Nessuna spiegazione e nessun commento ulteriore.

Ma se da un lato già da tempo si aspettava lo strappo definitivo di Marchionne nei confronti di Confindustria, dall'altro la Val di Sangro trema. E il motivo è che a novembre può profilarsi la sostituzione del contratto nazionale con un accordo aziendale di primo livello, stile Pomigliano e Mirafiori. Un indizio per la Fiom è il rinvio della sperimentazione del metodo lavorativo scadenzato "Ergo Uas" la cui applicazione passa da ottobre a novembre. Mentre la Fiat ha addotto motivi di organizzazione tecnica, il sindacato dei metalmeccanici teme una contromossa. «Staremo a vedere», dice Marco Di Rocco, segretario provinciale della Fiom, «se Ergo Uas parte a novembre vorrà dire che Fiat ha in mente una contrattazione separata».

«Non si capisce qual è il motivo di questa uscita», continua Di Rocco, «in Sevel il lavoro c'è, così come la produzione. Inoltre se Fiat applicherà un contratto aziendale si andrà incontro all'assurdo che le piccole aziende che lavorano nella galassia del furgone Ducato applicheranno il contratto nazionale, mentre Sevel farà un discorso a parte per i suoi oltre 6mila dipendenti».

Per la Fiom è necessario l'intervento della politica e dei rappresentanti istituzionali, governatore Chiodi in testa: «Bisogna convincere la Fiat a non uscire da Confindustria Chieti», prosegue Di Rocco, «perché qui sta partendo il Campus automotive e sono già in arrivo i primi 35milioni: da una parte l'Abruzzo investe nella ricerca e dall'altra acconsente al taglio dei diritti».

Di certo, assicura Fiom, novembre sarà un mese caldo. «Non accetteremo il contratto aziendale», promette Di Rocco, «difenderemo con le unghie e con i denti il contratto nazionale». «Sevel è un'isola felice», chiosa Roberto Salvatore, segretario provinciale della Fismic, «finché possiamo mantenere questi livelli di produttività e di occupazione il contratto separato non ci preoccupa. Del resto abbiamo votato sì anche a Pomigliano e Mirafiori». Intanto la Fiom ha aderito allo sciopero del 21 di 8 ore per tutti i lavoratori Fiat.

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