Controlli dei Nas sulla filiera delle uova

PESCARA

Filiera uova, controlli in 6 aziende abruzzesi: bloccati 2 quintali di alimenti

L'operazione dei Nas, su scala nazionale, ha portato al sequestro di 32mila uova e di nove ditte

PESCARA. Controlli dei Nas su 6 aziende nella filiera delle uova in Abruzzo:  due in provincia di Pescara, due in quella dell’Aquila, una nel Teramano e una nel Chietino. Sono state riscontrate inadeguatezze igienico-sanitarie in alcune di esse, la presenza di aperture non protette da reti anti passeri e la mancanza della “dogana danese” (una misura obbligatoria per gestire le malattie infettive). Nel Teramano, è stata sospesa un’attività di deposito imballaggi e distrutti, per condizioni igieniche carenti, 6 bancali di imballaggi primari e due quintali di alimenti a base di uova.

I controlli dei militari sulla  filiera delle uova rientra in un'operazione effettuata in tutta Italia che ha portato al sequestro di 9 aziende e 32mila uova. Il lavoro di controllo dei Nas è iniziato nell’estate del 2017, in seguito all’emergenza sanitaria per la contaminazione di uova e galline trattate con un insetticida illegale, il Fipronil. I controlli si sono estesi per tutto il 2018 e hanno portato a 1.957 ispezioni, con il prelievo di 965 campioni, il sequestro preventivo e cautelativo di quasi un milione di uova e di 160 tonnellate di prodotti trasformati, provenienti da allevamenti sospetti di aver utilizzato sostanze non ammesse, sia italiani che esteri. I militari hanno riscontrato, nella maggior parte dei casi, un problema di sovraffollamento, mangimi in cattivo stato di conservazione, uova vendute per qualità diverse da quelle possedute, detenute in condizioni e ambienti non idonei, in alcuni casi in strutture abusive. Il maxi sequestro complessivo dei Nas è di 32 mila uova, 4mila 600 galline ovaiole e 30 tonnellate di mangimi non regolamentari, per un valore commerciale di circa 185mila euro. Oltre a questo sono state sospese 9 aziende di allevamento, lavorazione e logistica, il cui valore economico ammonta ad oltre 2 milioni di euro. Sono 101 le violazioni amministrative e penali, per un ammontare di 130mila euro, per cui sono stati deferiti 7 operatori del settore, responsabili di maltrattamento di animali e frode in commercio.

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