I cervelloni del Mensa si riuniscono all'Aquila
L'associazione internazionale che annovera tra i suoi soci le menti più acute e brillanti del pianeta si riunisce all'Aquila e dà il via a una borsa di studio per avviare un laboratorio della città
L'AQUILA. Una borsa di studio da destinare ad un laboratorio della città colpita dal terremoto. È l'iniziativa del Mensa Italia, l'associazione internazionale che annovera tra i suoi soci le menti più acute e brillanti del pianeta e che ieri si è riunita all'Aquila per il XXVIII convegno annuale.
Durante l'incontro Alberta Sestito, che negli anni scorsi ha vinto il concorso di "donna con il più alto quoziente intellettivo in Italia", ha ricevuto ufficialmente l'incarico di presidente nazionale dell'associazione di "cervelloni". Sestito, 53 anni, romana, è laureata in matematica, lavora come informatica al ministero delle Finanze, è sposata e ha tre figli.
Il compito che le è stato assegnato la gratifica molto, ma ci tiene a precisare che non c'entra niente col concorso di più intelligente d'Italia che ha vinto in passato.
«Si tratta piuttosto di un riconoscimento delle capacità organizzative» dice e sottolinea: «Questo fatto dell'intelligenza, lo vivo come una cosa naturale. Non mi dà tanto pensiero, sono consapevole del dono che ho, ma ritengo che per definire un essere umano non basti l'intelligenza. Un uomo non è il suo quoziente intellettivo (q.i.). Sarebbe stupido pensare una cosa del genere, sarebbe come misurare un uomo dalla grandezza del piede. Non mi sento un genio, questa definizione, che pure mi è stata attribuita, non mi rappresenta, mi sento una persona come le altre».
Fatto sta che Alberta Sestito è una delle pochissime donne "cervellone" della Mensa e una delle pochissime vincitrici del titolo di più intelligente d'Italia.
«Solo il 15 per cento dei nostri iscritti è donna» spiega «forse perché il sesso definito debole si mette poco in competizione».
Nel convegno di ieri, tuttavia, non si è parlato solo di q.i. e di scienza.
«Abbiamo scelto la città capoluogo d'Abruzzo per incontrarci perché alcuni soci aquilani ci hanno chiesto solidarietà e nel consiglio precedente si è stabilito di portare tutti all'Aquila come segnale emblematico di vicinanza a questa realtà» ha spiegato la neopresidente.
«Abbiamo colto l'occasione anche per visitare il centro guidati da una socia abruzzese. Ma nei giorni che siamo stati qui, anche passeggiando per le strade è stato possibile rendersi conto della situazione: basta guardare le tante case diroccate o le transenne che chiudono le strade per capire. E' molto triste vedere una città così colpita, ma io sono profondamente ottimista e vedo segnali di ripresa e miglioramento. L'Aquila rinascerà bellissima, anche più di prima».
La Sestito aveva già conosciuto il capoluogo abruzzese prima del terremoto e proprio per aiutarlo nella fase di ricostruzione sta valutando diverse proposte dei soci della Mensa. «Tra le più concrete» spiega, «è quella di donare una borsa di ricerca ad un laboratorio del territorio, pensavamo al Cetemps che studia la meteorologia. Si tratta di un segnale di forte impatto simbolico. Ogni cosa che rinasce qui è come una pianticella sul cemento».
Per accedere a Mensa bisogna dimostrare di avere un'intelligenza fuori dal comune. Per diventare soci è necessario passare uno specifico test che rilevi il q.i. (pari o superiore al 98%).
Durante l'incontro Alberta Sestito, che negli anni scorsi ha vinto il concorso di "donna con il più alto quoziente intellettivo in Italia", ha ricevuto ufficialmente l'incarico di presidente nazionale dell'associazione di "cervelloni". Sestito, 53 anni, romana, è laureata in matematica, lavora come informatica al ministero delle Finanze, è sposata e ha tre figli.
Il compito che le è stato assegnato la gratifica molto, ma ci tiene a precisare che non c'entra niente col concorso di più intelligente d'Italia che ha vinto in passato.
«Si tratta piuttosto di un riconoscimento delle capacità organizzative» dice e sottolinea: «Questo fatto dell'intelligenza, lo vivo come una cosa naturale. Non mi dà tanto pensiero, sono consapevole del dono che ho, ma ritengo che per definire un essere umano non basti l'intelligenza. Un uomo non è il suo quoziente intellettivo (q.i.). Sarebbe stupido pensare una cosa del genere, sarebbe come misurare un uomo dalla grandezza del piede. Non mi sento un genio, questa definizione, che pure mi è stata attribuita, non mi rappresenta, mi sento una persona come le altre».
Fatto sta che Alberta Sestito è una delle pochissime donne "cervellone" della Mensa e una delle pochissime vincitrici del titolo di più intelligente d'Italia.
«Solo il 15 per cento dei nostri iscritti è donna» spiega «forse perché il sesso definito debole si mette poco in competizione».
Nel convegno di ieri, tuttavia, non si è parlato solo di q.i. e di scienza.
«Abbiamo scelto la città capoluogo d'Abruzzo per incontrarci perché alcuni soci aquilani ci hanno chiesto solidarietà e nel consiglio precedente si è stabilito di portare tutti all'Aquila come segnale emblematico di vicinanza a questa realtà» ha spiegato la neopresidente.
«Abbiamo colto l'occasione anche per visitare il centro guidati da una socia abruzzese. Ma nei giorni che siamo stati qui, anche passeggiando per le strade è stato possibile rendersi conto della situazione: basta guardare le tante case diroccate o le transenne che chiudono le strade per capire. E' molto triste vedere una città così colpita, ma io sono profondamente ottimista e vedo segnali di ripresa e miglioramento. L'Aquila rinascerà bellissima, anche più di prima».
La Sestito aveva già conosciuto il capoluogo abruzzese prima del terremoto e proprio per aiutarlo nella fase di ricostruzione sta valutando diverse proposte dei soci della Mensa. «Tra le più concrete» spiega, «è quella di donare una borsa di ricerca ad un laboratorio del territorio, pensavamo al Cetemps che studia la meteorologia. Si tratta di un segnale di forte impatto simbolico. Ogni cosa che rinasce qui è come una pianticella sul cemento».
Per accedere a Mensa bisogna dimostrare di avere un'intelligenza fuori dal comune. Per diventare soci è necessario passare uno specifico test che rilevi il q.i. (pari o superiore al 98%).
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