I massoni aquilani trovano casa a Barete

«Tempio» in centro distrutto dal sisma, acquistato un immobile. Il movimento conta 300 aderenti all’Aquila. Dopo Teramo, una sede verrà inaugurata anche a Lanciano

BARETE. Da fuori è una casa normale, risparmiata dal terremoto, che si raggiunge inerpicandosi su per i sampietrini rotti di via di Valle a Tarignano di Barete. Al campanello leggi «Centro sociologico italiano». Ma, una volta dentro, ci trovi il «tempio», la «sala dei passi perduti» e il «gabinetto di riflessione» col teschio (finto) e carta e penna dove il profano può far «testamento». Tutti riti simbolici, ovviamente. I «muratori» che il sisma ha sfrattato dallo storico tempio di Palazzo Antonelli (via Sassa 15, zona rossa, sorto nel 1856 «su progetto massonico unico in Italia») ripartono da Barete. La massoneria aquilana, quella della Gran Loggia d’Italia degli antichi liberi accettati muratori, di rito scozzese, si riorganizza e apre al pubblico le porte della nuova casa provinciale dove il gran maestro Luigi Pruneti tiene una conferenza stampa.

TRASPARENZA.
«Solidali e trasparenti», questo il tema trattato dai massoni aquilani che, con 220mila euro frutto di una sottoscrizione internazionale, hanno prima aiutato i «fratelli» in difficoltà dopo il terremoto. E poi hanno risistemato questa palazzina che sovrasta la valle dell’Aterno, dove i 300 aderenti alla loggia cittadina, uomini e donne, tra i quali molti giovani, faranno attività. Oltre ai compassi, ai triangoli e alle spade, i massoni aquilani dicono la loro anche sulla ricostruzione della città. «La vergogna di Stato delle tendopoli è stata ormai superata. Ora», afferma Pruneti, «bisogna riparare le case e ricostruire pezzo per pezzo una città che non merita di cadere nelle paludi della dimenticanza. Non bisogna usare la complessità della ricostruzione come una scusa per non fare. No al bitume buttato in terra, in spregio alle pietre antiche che devono tornare al loro posto per non perdere il passato».

IN ABRUZZO.
Il terremoto non ha fermato l’espansione dei massoni in Abruzzo. Una casa è stata di recente aperta a Teramo, sede di una loggia. Una casa massonica funziona anche a Pescara e presto ne verrà aperta una a Lanciano.

CHI C’ERA.
In sala, tra gli altri, il professore Vincenzo Bonanno, delegato magistrale per l’Abruzzo, che fa gli onori di casa, il direttore delle farmacie comunali Ugo Perrucci, l’ingegnere Marcello Millimaggi, che ha curato l’adattamento del nuovo immobile e il dottore Ennio Gizzi. La giornata aquilana dei massoni, arrivati da ogni parte d’Italia e dall’estero per la cerimonia di «consacrazione» del tempio, si chiude con un’agape fraterna «bianca» aperta a tutti, massoni e non, insieme ai loro familiari.

(e.n.)

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