In Cina una cittadella made in Abruzzo

30 Aprile 2017

Il progetto da 600 milioni di Proger con Camera di commercio e Pescara calcio: «Lì ci ammirano»

PESCARA. C’è lo stadio chiamato The Colosseum. Ci sono i campi di calcio per l’Accademia del calcio a cui è interessato il Pescara di Daniele Sebastiani. E soprattutto ci sono strade, piazze, gallerie commerciali, mercati, centri benessere, un teatro. Un intero quartiere è dedicato alla ricerca e tecnologia. Tutto all’ennesima potenza, come dev’essere per un grande Paese come la Cina. E quindi grandi spazi, palazzi squadrati e alti, laghetti artificiali e spazi verdi. Con questi ultimi dedicati alla pineta di Pescara. 

Ecco il grande piano che avvicina l’Abruzzo in Estremo Oriente, oggetto della missione organizzata da Proger  - società di progettazione abruzzese fra le prime cento nel mondo -, Camera di commercio di Pescara e la società sportiva del Delfino e del quale è stato reso conto ieri. E’ stato chiamato Footbal City Program. Il masterplan è dell’architetto abruzzese Giovanni Vaccarini. «Un nuovo format che intende riunire intorno al tema del calcio, la migliore offerta italiana nei settori della moda e dell’enogastronomia, ma anche del design, della cultura, del commercio e dei servizi», dice il numero uno di Proger, Umberto Sgambati. Una cittadella per 800mila abitanti a Fuzhou, capitale con 8milioni d’abitanti della provincia cinese del Fujian, sul mare, di fronte a Taiwan. E che vale un investimento di circa 600 milioni di euro, dove può trovare spazio, questo è l’obiettivo finale, l’ intero sistema Abruzzo. Dal vino ai costruttori, passando per il calcio. In Cina il primo contatto è stato positivo. Ci sono stati incontri con amministratori pubblici e funzionari, e sedici aziende - 8 del vino: Cantina Tollo, Cà d’Abruzzo, Cantina Colle Moro, Citra Vini, Azienda Agricola Valle Martello, Azienda Agricola Ciavolich, Podere Castorani, Cantina di Ortona; e 7 del settore moda: Studio luminari, Ripani , Iride , Arcoaio, UED, Rete ITS , C&C + C , Hisgn, Pantofola d’oro – hanno avuto modo di saggiare il mercato in occasione della fiera “China Maritime Silk Road International Brand Exposition” sulla via della seta. «Un vero successo per le nostre produzioni confermato e ricambiato dalla visita in programma, a Pescara, dal 28 al 30 giugno, da parte del segretario del Partito Comunista della provincia del Fujian e della città di Fuzhou Ni Yuefeng», conferma il presidente dell’Ente camerale, Daniele Becci . «Ai cinesi quando parli dell’ Italia si illuminano gli occhi. Noi per loro rappresentiamo il meglio nel cibo, il meglio nella moda, il top nel calcio. E dell’Abruzzo hanno incominciato ad apprezzare molto il Montepulciano e la sua cucina: quale occasione migliore per rafforzare i legami commerciali ?», commenta sempre Becci che ringrazia il presidente del Consorzio Citra Valentino Di Campli per aver collaborato alla riuscita della missione e sottolineando il valore aggiunto che può portare il Centro estero delle camere di commercio al quale è agganciato u n network di oltre 130mila imprese nei settori tipici del Made in Italy . Il piano si incastona nel Programma OBOR (One Belt, One Road) attraverso il quale il governo cinese intende rafforzare i rapporti tra i territori collegati dalla Silk Road, la Via della Seta che da circa otto secoli unisce l'Italia alla Cina . «Allo stesso tempo è coerente con le linee guida del piano strategico trentennale annunciato dal governo cinese, volto a trasformare in una potenza calcistica un Paese in cui il fenomeno calcio sta crescendo in modo esponenziale », ricorda Sgambati . Dal punto di vista economico-finanziario questo coordinamento si dovrebbe concretizzare con i contributi governativi che il governo cinese finalizza per la crescita del calcio. Sgambati tra l’altro è anche amministratore delegato della Wtc Abruzzo, società di servizi e consulenza alle aziende associate e della quale è presidente Nicola Di Mascio, l’uomo che ha fatto la spola tra Abruzzo e Fujian in questi anni. E i tempi di realizzazione del progetto? «In Cina non è come qui da noi. Faranno una gara e procederanno all’appalto dei lavori. In due anni contano di avere tutto pronto».

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