Operativo da ieri il progetto regionale Lavorare in Abruzzo

Incentivi alle imprese 20 milioni dall’Europa

PESCARA. Un progetto finanziato con circa 20 milioni di euro recuperati dall’Unione europea, con bonus occupazionali di 12 mila euro per assunzioni a tempo indeterminato, incentivi all’«apprendistato professionalizzante» di importo pari ad 8 mila euro e di 10 mila per la stabilizzazione di lavoratori flessibili. E’ il provvedimento «Lavorare in Abruzzo» pubblicato ieri sul Bura, il Bollettino ufficiale della Regione Abruzzo.

Ai contributi, che, secondo la Regione, dovrebbero sviluppare poco meno di 2 mila contratti di lavoro in Abruzzo, potranno accedere tutti i datori di lavori privati a eccezione di quelli del settore pesca e produzioni agricole primarie.
Una particolare attenzione è stata riservata ai giovani under 30, alle donne, agli over 50 e alle categorie svantaggiate rispetto ai quali i bonus e gli incentivi saranno aumentati del 25 per cento.

«Con tempi molto rapidi»,a commenta l’assessore regionale al Lavoro, Paolo Gatti, «abbiamo compiuto due atti politici di grande importanza. Abbiamo riportato in Abruzzo circa 25 milioni che erano andati persi e abbiamo deciso di impiegarli per sostenere imprese, aziende e studi professionali affinché, anche in un contesto di crisi, possano assumere, crescere e rafforzare il proprio capitale umano».

«Sull’altro versante», aggiunge l’assessore Gatti, «diamo una chance a tante persone, tra cui giovani e donne che difficilmente l’avrebbero avuta in questa fase economica. Ci sarà un significativo impatto sociale e nel mondo del lavoro, figlio di un impegno silenzioso e concreto».

Ma ecco altri dettagli del provvedimento regionale.
Intanto, gli incentivi sono di tre tipologie: incentivo di 12 mila euro all’assunzione di persone disoccupate e inoccupate con rapporti di lavoro a tempo indeterminato; incentivo di 8 mila euro (maggiorato del 25 per cento in caso di disabili, donne o persone appartenenti alla categorie a disagio sociale come ex tossicodipenedenti, ex detenuti etc.) all’assunzione mediante il ricorso all’istituto dell’apprendistato professionalizzante della durata minima di almeno due anni; incentivo (10 mila euro con la maggiorazione del 25 per cento per le stesse categorie svantaggiate) per la trasformazione dei rapporti di lavoro flessibile in rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

«L’incentivo», si legge nel testo del provvedimento, «non può esere superiore ad una sovvenzione diretta in denaro dell’importo di 500 mila euro per ciascun datore di laroro/impresa».
Quali sono i requisti fondamentali per accedere agli incentivi di «Lavorare in Abruzzo»?
I datori di lavoro/imprese devono avere almeno la sede operativa in Abruzzo; il luogo di lavoro delle persone assunte in seguito all’erogazione degli incentivi deve essere in Abruzzo; le agenzie di somministrazione possono accedere agli incentivi solo per il personale che venga assunto e utilizzato direttamente dalle agenzie stesse; tutti i datori di lavoro/imprese devono impegnarsi a garantire - per almeno due anni a partire dalla data di assunzione o della trasformazione del rapporto di lavoro - la permanenza dei rapporti di lavoro e il mantenimento del numero di lavoratori subordinati a tempo indeterminato che avevano al momento dell’erogazione dell’incentivo.

Quali sono, infine, i lavoratori esclusi dal provvedimento? Pensionati; lavoratori della pesca; lavoratori che operano nel settore della produzione primaria, della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli; lavoratori delle agenzie di somminstrazione non utilizzati direttamente dalle stesse agenzie; lavoratori a domicilio; dirigenti privati; e soci lavoratori di cooperative.

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