Inseguimento e sparatoria sulla statale

Banda forza posti di blocco a Roseto e Silvi prima di sparire a oltre 200 all’ora. I sindacati di polizia «I nostri mezzi sono inadeguati»

ROSETO. Una pattuglia della polizia le ha intimato l’alt vicino al casello di Roseto, un’altra ha messo di traverso la macchina per bloccarla sulla statale 16 a ridosso di Silvi. In entrambi i casi quella Bmw scura non si è fermata, dileguandosi nella notte a folle velocità.

Sono stati minuti di fuoco, ieri notte, sulla costa sud teramana. In ogni senso, visto che la polizia ha anche sparato dei colpi di pistola a scopo intimidatorio. Ma per fermare chi era a bordo della Bmw - tre persone - a quanto pare ci vuole ben altro. La banda, si presume composta da romeni specializzati in furti in appartamento, non solo non si è fermata, ma ha spinto il confronto con i poliziotti fino al limite estremo.

Quando due pattuglie della squadra mobile in servizio nei pressi del casello di Roseto hanno intercettato l’auto sospetta e le hanno intimato l’alt, il guidatore della Bmw ha tentato di investire gli agenti ed è fuggito a gran velocità. Visto che le vecchie Alfa 146 e 147 della polizia non riuscivano ad avvicinare i banditi, che presa la Ss 16 viaggiavano verso sud a oltre 200 all’ora, è stato chiesto l’appoggio del commissariato di Atri, che ha inviato la sua volante ad intercettarli.

Gli agenti subito a nord di Silvi hanno piazzato la loro auto al centro della carreggiata ma il guidatore della Bmw, con una manovra spericolata, è passato a circa 200 all’ora nello stretto spazio tra la volante e un albero. Pur mettendo due ruote fuori dalla carreggiata, è riuscito a evitare un incidente. A quel punto, a fari spenti, la Bmw ha fatto perdere le proprie tracce. L’auto era già segnalata: a quanto pare è rubata e i malviventi le cambiano le targhe. Sembra sia stata usata per fare dei furti nelle case, compreso quello degenerato in rapina a una famiglia di Notaresco.

L’episodio suscita l’intervento di Ennio Falconi, segretario provinciale del Siap (sindacato autonomo polizia). «Quello che è avvenuto stanotte», dice Falconi, «oltre a dimostrare che siamo oltremodo professionali e pervasi da spirito di abnegazione e sacrificio, dimostra che abbiamo dei mezzi inadeguati a fronteggiare il crimine. Le nostre macchine avevano fatto oltre 200mila chilometri, con tutti i rischi che questo comporta. I guidatori sono stati bravissimi, ma per fare un lavoro ottimo ci vogliono mezzi adeguati.

Tutti questi tagli alla sicurezza fanno sì che non ci siano. Forse è giunta l’ora di creare un’unica forza di polizia. Intanto i fatti dimostrano che il commissariato sulla costa non è affatto un’idea stupida, ma la miopia dei politici non la fa concretizzare».