L'Abruzzo dice 33mila volte no alla autonomia differenziata

I risultati della raccolta firme illustrati dal Coordinamento: quasi tutte raccolte on line, nel Chietino ad oggi quasi 6mila no. Giovedì il deposito in Corte di Cassazione
PESCARA. Oltre 33mila le firme raccolte in Abruzzo a sostegno del referendum abrogativo della legge sull'autonomia differenziata. Ad illustrare i risultati della campagna avviata a metà luglio, i rappresentanti del coordinamento regionale "No autonomia differenziata". Del totale di 33.417 firme, 11.274 sono state raccolte online e 22.143 sono state raccolte sui moduli cartacei. Di queste ultime, 6.581 sono state raccolte nella provincia di Chieti, 5.914 in quella dell'Aquila, 5.177 nella provincia di Pescara e 4.471 in quella di Teramo.
"La risposta è stata straordinaria - affermano i rappresentanti del coordinamento - a conferma di come la cittadinanza abbia capito la pericolosità di una legge iniqua e assolutamente sbagliata. Ora l'attenzione si sposta sui referendum, affinché, quando sarà il momento, ci sia una
mobilitazione ancora più imponente per il voto". Del coordinamento regionale fanno parte Cgil, Uil, Ali, Anpi, Arci, Cdc, Demos, Pass, Avs, Iv, M5s, Pd, Psi, Prc e Gd.
Domani, giovedì, è stato spiegato, le firme raccolte in Abruzzo vengono depositate in Corte di Cassazione insieme a quelle di tutte le altre regioni d'Italia ed in tale circostanza si conosce il dato definitivo delle firme conseguite in ambito nazionale.
"La Legge - dicono al coordinamento - lede i diritti delle cittadine e dei cittadini, compromette l'unità del Paese e creerà danni allo sviluppo sociale ed economico dell'Italia. L'autonomia differenziata incrementerà il divario tra le regioni nell'erogazione dei servizi, danneggiando l'Abruzzo e, più in
generale, i territori del Mezzogiorno. Gli effetti impatteranno in misura maggiore nelle fasce più fragili della popolazione, accentuando le disuguaglianze di genere".