L'Abruzzo incassa i fondi Fas

Sì ai 611 milioni, ma per le infrastrutture sono solo 206

PESCARA. L'Abruzzo ha la sicurezza di poter contare su tutti i fondi Fas che gli spettano, 611 milioni, ed è l'unica regione, insieme al Molise, a non subire il taglio del 5 per cento. Inoltre può contare su quel che resta a Roma dei finanziamenti per le infrastrutture, 206 milioni anziché 962, e sul sostegno del governo affinché Bruxelles autorizzi la zona franca dell'Aquila. Sono i risultati - per complessivi 817 milioni - che il Patto per lo sviluppo porta a casa dalla riunione di ieri con il governo a Palazzo Chigi. Non c'è tutto quello che la folta delegazione composta da Regione, industriali, sindacati e opposizione (il Pd) aveva messo nella lista, ma considerati i tempi e considerata la situazione dell'Abruzzo, l'esito è prezioso.

Davanti al sottosegretario Gianni Letta e ai ministri Fitto e Matteoli (assente Romani) la delegazione si è mostrata compatta ricevendo i complimenti dallo stesso sottosegretario abruzzese che ha indicato nel Patto dell'Abruzzo un modello da imitare dalle altre regioni. La prossima settimana andrà all'esame del Cipe l'approvazione dell'intero Par-Fas (fondi aree sottosviluppate) nel quale la Regione ha inserito progetti come l'Automotive nella Val di Sangro (36 milioni), porto di Ortona, ristrutturazione scuole e la realizzazone della banda larga sempre in Val di Sangro. Per quanto riguarda le infrastrutture - porto di Ortona, pedemontana, aeroporto - il Patto ha avuto rassicurazioni che il prossimo Consiglio dei ministri darà il via libera all'Intesa generale quadro con le regioni. Il problema in questo caso non è di volontà politica, ma è la scarsa disponibilità di fondi. Per l'Abruzzo le somme indicate nell'Intesa ammontano a 962 milioni, ma il ministro Matteoli ha specificato che sono disponibili 206 milioni di euro. Per la restante parte il ministro avrebbe parlato di progetti da portare avanti con i privati, da realizzare cioè sottoforma di project financing.

Notizie rassicuranti il Patto le ha avute per quanto riguarda la Zona franca urbana dell'Aquila in fase di esame complementare a Bruxelles. Il governatore Gianni Chiodi ha annunciato che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi incontrerà in settimana il presidente della Commissione Ue Barroso al quale chiederà l'approvazione della Zfu dell'Aquila. Oggi intanto il sottosegretario allo Sviluppo economico Mancurti partecipa a una riunione a Bruxelles.

Anche sul Masterplan - progetti infrastrutturali e ricostruzione dell'Aquila per complessivi 1,4 miliardi - c'è stata un'intesa generale, salvo tornare ad ammettere che i soldi in cassa per ora non ci sono. L'auspicio è di trovare il modo di sganciarli dalla ricostruzione, ma per fare questo è stato detto che sarà necessario incontrarsi di nuovo con il ministro Romani. Così come a un prossimo appuntamento sono stati rinviati gli altri due punti cari alle forze sindacali: ammortizzatori sociali e riconoscimento del credito d'imposta alle imprese che assumono.

Il discorso sulle aree di crisi - L'Aquila, Valle Peligna, Val Sinello e Val Vibrata - è stato ripreso dall'assessore allo Sviluppo Alfredo Castiglione che in mattinata aveva rassicurato della presenza in questo pacchetto anche della Val Pescara. «Si tratta di un documento che prevede i contratti di programma Sevel e Micron e per il quale abbiamo ricevuto disponibilità», afferma Castiglione. Che alla fine esalta lo spirito di gruppo mostrato a Palazzo Chigi: «L'Abruzzo oggi ha fatto una gran bella figura».

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