L’anatema della chiesa: «Affitti triplicati»

Negozi a 9mila euro, mille per i monolocali. Monsignor Giuseppe Molinari lancia il suo anatema contro l'aumento ingiustificato dei canoni di affitto che, in molti casi, sono addirittura triplicati. E invoca prezzi calmierati

L’AQUILA. «I canoni degli affitti di appartamenti e locali commerciali, in città, sono raddoppiati. In alcuni casi triplicati. Un chiaro esempio di mancanza di solidarietà tra gli aquilani». Dal convegno dei giovani Industriali, in programma domani, all’Aquila, l’arcivescovo, monsignor Giuseppe Molinari, lancerà una dura reprimenda. Una rilettura, in chiave locale, dell’enciclica di Benedetto XVI, «Caritas in veritate», che diventa l’occasione per proporre la nascita di un'associazione degli inquilini per calmierare i prezzi.

Nel suo intervento, il presule aquilano parla di un tessuto sociale più che mai disgregato. «Sento di dover dedicare l’ispirazione solidaristica che caratterizza l’enciclica «Caritas in veritate» innanzitutto gli aquilani», afferma Giuseppe Molinari, «che oggi più che mai hanno bisogno gli uni degli altri, della solidarietà e della fiducia reciproca. La città si deve ricomporre attraverso il suo tessuto sociale che, purtroppo, ancora non si è riconnesso. Troppi residenti sono tuttora fuori città e chi ha scelto coraggiosamente di restare paga un prezzo altissimo».

Molinari incalza: «Molti imprenditori e aquilani hanno preferito andare a vivere sulla costa invece di restare e affrontare i problemi della ricostruzione affettiva e materiale della nostra città». Una «fuga» letta da Molinari come «il segnale più evidente della mancanza di aggregazione, in una comunità che mostra troppe frammentazioni».

Poi, l’affondo: «I canoni degli affitti, sia degli appartamenti che dei negozi, sono raddoppiati e quasi triplicati: 9mila euro per un locale commerciale che prima del sisma veniva dato in locazione a 4.500 euro, già una cifra enorme per un bacino di utenza ristretto qual è quello aquilano. Mille euro per un monolocale in una città rasa al suolo, è una cifra enorme. Altrettanti ne vengono chiesti per case assegnate dalla Protezione civile, che vengono subaffittate. Un’immoralità», sottolinea l’arcivescovo, «che penalizzerà innanzitutto i proprietari di immobili: la domanda di appartamenti scenderà vertiginosamente e il tasso di case sfitte sarà destinato a salire: un chiaro danno all’economia reso da un evidente esempio di mancanza di solidarietà».

Quello degli affitti è uno dei temi spinosi, affrontati all’indomani del sisma che ha colpito L’Aquila. Molinari tornerà a parlarne nel convegno «L’enciclica Caritas in veritate come chiave di lettura dello sviluppo economico», insieme al presidente dei giovani industriali, Alessandra Rossi e al professor Antonio Baggio, docente di filosofia politica all’istituto universitario di Loppiano.

«La solidarietà distribuisce ricchezza e la distribuzione genera altra ricchezza. Molti aquilani si stanno comportando in modo poco etico» aggiunge Molinari che si rivolge alle istituzioni «per concordare un calmiere dei prezzi con un tetto massimo dei canoni di affitto. Un’associazione di inquilini potrebbe essere il punto di raccolta di tutte le segnalazioni. Se non ci diamo da fare per riportare in città gli aquilani e le imprese è inutile parlare di ricostruzione. Chiediamoci», conclude, «per chi vogliamo ricostruire e se vogliamo creare un dormitorio o una polis».

Il convegno, organizzato da Confindustria e dalla Curia dell’Aquila nella sala convegni dell’Unione industriali, con inizio alle 17,30, vuole essere un momento di riflessione sull’ultima enciclica di papa Benedetto XVI e sul ruolo dell’economia di mercato «che senza forme di solidarietà e fiducia reciproca non può espletare la sua funzione».