L’Anm difende i giudici Clini: no, come con Galileo

La giunta abruzzese dell’associazione nazionale magistrati solidale con Billi e pm Il ministro dell’Ambiente: no alle dimissioni, sentenza al vaglio del governo
L’AQUILA.
L’Anm sta coi giudici, il ministro dell’Ambiente rispolvera Galileo e porta la sentenza al consiglio dei ministri. Non si arresta l’ondata di reazioni alla sentenza del giudice Billi.
L’ANM. La giunta sezionale abruzzese dell’associazione nazionale magistrati, presieduta dal pm David Mancini, in una nota esprime «piena solidarietà ai magistrati aquilani (pubblici ministeri e giudice monocratico) titolari del processo sulla commissione Grandi Rischi, a seguito delle plurime reazioni, talune scomposte e offensive, registrate sugli organi di informazione. Ancora una volta si rileva come le critiche ai provvedimenti giudiziari sono legittime e talvolta costruttive, ma le offese ai magistrati, spesso profferite senza neanche conoscere il merito del processo, non sono accettabili e devono essere respinte. Peraltro, nel caso in esame, non si conoscono neanche le motivazioni della sentenza, che potrà essere eventualmente confermata o censurata nei successivi gradi di giudizio».
IL MINISTRO. Corrado Clini, ministro dell’Ambiente, porta la sentenza al consiglio dei ministri di domani. Vuole chiedere alla Commissione il ritiro delle dimissioni, dopo aver confermato la fiducia al presidente Ispra Bernardo De Bernardinis che si era dimesso dopo la sentenza. Il ministro ha dichiarato: «Hanno ragione quelli che dicono che l’unico precedente a questa sentenza è quello di Galileo. Spero che in secondo grado venga del tutto ribaltata. La commissione è oggetto di questa condanna perché è stato attribuito a una valutazione scientifica un valore ordinativo. E questo è totalmente assurdo. Interpreto la sentenza come stimolo all’amministrazione e non per scaricarla. Temo che la magistratura abbia fotografato una situazione di incertezza, ed è per questo che credo che la sentenza vada interpretata con una presa di responsabilità da parte delle istituzioni. Dobbiamo continuare a dare fiducia a questi esperti. Il problema non è il ruolo degli esperti ma dell’amministrazione».
L’INGV. »L’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia corregge le dichiarazioni al Tg3 rese da Bernardo De Bernardinis. «L’Ingv non ha rilasciato sulla sequenza sismica dell’Aquila alcun comunicato stampa precedentemente alla riunione della Commissione del 31 marzo 2009. Il dovere di informazione verso il pubblico sulla pericolosità sismica era ed è assegnato alla Protezione Civile. La medesima precisazione è già stata oggetto di un comunicato a firma del precedente presidente di questo istituto il 20 febbraio 2012».
I MOVIMENTI. Per Anna Bonomi, portavoce comitato 3e32, «a leggere le dichiarazioni del mondo politico, cioè processo alla scienza, c’è da credere che sia iniziata una grande operazione di mistificazione. Non è stato fatto nessun processo alla scienza, ma semmai a un sistema di potere nel quale era inserita la Protezione civile di Bertolaso. E ora questo sistema di potere si difende con false dichiarazioni. La Protezione civile era lo strumento di quel potere: è stato lo stesso Boschi a dire di aver firmato il verbale a sisma avvenuto. A forza di ripetere queste falsità gli italiani finiranno per crederci, ma a noi aquilani non potranno mai convincerci: hanno giocato con la vita delle persone».(e.n.)
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