La Tercas dà il via al blitz Caripe

Anche la Borsa dà per imminente il piano dell’offerta Coinvolti privati e la Fondazione Abruzzo

PESCARA. La Tercas ha dato il via all’operazione di acquisto della Caripe. A puntare sull’ultima puntata che farebbe della Cassa di Teramo la più grande banca abruzzese è la Borsa di Milano che dà per imminente un’offerta da un centinaio di milioni.

La Tercas sarebbe pronta a rilevare il 51 per cento della Cassa di risparmio di Pescara a sua volta controllata per il 95 per cento dal Banco popolare spa attraverso le quote che la Popolare di Lodi rilevò nel 2001. Nella Borsa di Milano sono rimbalzate le indiscrezioni secondo le quali il consiglio di amministrazione Tercas, che l’altro ieri ha approvato il bilancio con un utile di 24 milioni, avrebbe dato il via libera all’operazione Caripe di cui nei giorni scorsi Il Centro si era occupato riferendo della trattativa.


La prima ripercussione è stata che le azioni del Banco popolare (con sede a Verona) hanno chiuso un rialzo dell’1,96 per cento a dimostrazione di come analisti e gestori diano credito al blitz che si appresterebbe a fare la banca del presidente Lino Nisii.

Già nei giorni scorsi si era parlato di una valutazione attorno ai 200milioni dell’intera Caripe, il cui capitale è per il 95 per cento in mano alla Popolare di Lodi e per il restante 5 per cento alla Fondazione Pescara Abruzzo di Nicola Mattoscio. La Tercas valuta il 51 per cento Caripe circa 102 milioni, ma all’operazione non è detto che partecipi la stessa Fondazione.

Dichiarazioni ufficiali in questo senso non ci sono, impossibile che qualcuno si sbilanci anche perché c’è il rischio di rivelare informazioni tecniche che andrebbero a pesare sulle valutazioni di borsa commettendo un reato. Ma negli ambienti bancari si dice che la Fondazione possa essere coinvolta nel piano di acquisto portando la sua quota di capitale Caripe al 15 per cento. Un ruolo marginale avrebbero poi anche imprenditori privati. Il resto delle azioni (circa il 34 per cento) verrebbe acquisito con un sistema finanziario a due anni. In questo modo la Tercas si garantirebbe la piena maggioranza della banca pescarese estromettendo la Popolare di Lodi e avendo al suo fianco la Fondazione Pescara Abruzzo.

E la Cassa di risparmio pescarese, se dovesse essere acquistata dalla Tercas, tornerebbe ad essere tutta abruzzese.

Ma come viene giudicata un’operazione di questo genere dagli analisti? La cifra offerta da Tercas, qualora venisse confermata, sarebbe superiore alle stime degli analisti a 138 milioni e valorizzerebbe Caripe 1,8 volte il patrimonio netto. Ieri sera Finanzaonline, sito d’informazione e consulenza sulla Borsa, citava analisti di Centrosim secondo i quali «la cessione di Caripe dal parte del Banco popolare porterebbe benefici sui coefficienti di capitale, anche se limitati (circa 15 punti base)». L’operazione Caripe dovrebbe dare una spinta al piano di dismissioni portato avanti dall’istituto veronese. Sempre Centrosim sottolineava come, per quanto riguarda il dividendo del Banco, «il mercato si aspetta una cedola simbolica dello 0,06 euro per azione». Di qui l’impennata nelle quotazioni.

La cassa di Teramo, di cui Banca Intesa Sanpaolo ha una rilevante partecipazione, ha 110 sportelli, quasi il doppio di quelli della Caripe, dislocati nella regione, ma con alcune ramificazioni anche nelle Marche (Ascoli, Ancona, Macerata, Pesaro), Molise (Campobasso) ed Emilia Romagna (Bologna, Rimini, Modena). Ha un organico di 883 dipendenti. L’istituto di credito pescarese, invece, ne ha meno di 400.

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