L’Abruzzo torna in piazza per difendere la Flotilla

3 Ottobre 2025

Sciopero generale di Cgil e Usb. Sit in a Pescara, Teramo, L’Aquila e Lanciano

PESCARA. La Global Sumud Flotilla doveva rompere il blocco navale israeliano e portare aiuti umanitari a Gaza. Non ce l’ha fatta. Un obiettivo, comunque, l’ha raggiunto: alimentare la mobilitazione dell’opinione pubblica nazionale. Già nei minuti successivi alla notizia dell’abbordaggio dell’esercito israeliano in migliaia sono scesi spontaneamente nelle piazze di tutta Italia a sostegno della Flotilla. E oggi è previsto lo sciopero generale indetto, tra le altre, da Cgil e Usb, con manifestazioni in tutto il Paese. Lo slogan è uno solo: «Bloccare tutto».

In realtà, a rischiare lo stop era stata proprio l’iniziativa. La commissione garanzia l’aveva bocciata per «la violazione dell’obbligo di preavviso previsto dalla legge di almeno 10 giorni», ma gli organizzatori non fanno passi indietro. Qui in Abruzzo a riempirsi saranno le piazze di Pescara, Teramo, L’Aquila e Lanciano. L’appuntamento è fissato tra le 8.30 e le 9. Insomma, dopo aver marciato separatamente nelle ultime manifestazioni – non senza polemiche – i due sindacati tornano a camminare insieme in difesa della Flotilla. Il tasso di partecipazione, meteo permettendo, sarà alto. Nelle scorse settimane si sono visti studenti, professori, anziani e adolescenti protestare insieme, uno accanto all’altro, invocando lo «stop al genocidio». Una trasversalità che ricorda quella delle manifestazioni degli anni ’70 contro la guerra in Vietnam. Ora come allora, i grandi temi della politica internazionale riaccendono l’interesse dei cittadini per la politica. E allora i partiti provano a cavalcare l’onda.

VOCI DELLA POLITICA

Nell’ultimo corteo Pro Pal organizzato dall’Usb le uniche bandiere di partito che si vedevano sventolare erano quelle di Potere al Popolo, Rifondazione Comunista e, in qualche piazza, di Alleanza Verdi Sinistra. Oggi saranno tutte presenti. «Vogliamo l’immediata liberazione degli attivisti e delle attiviste che viaggiavano a bordo delle navi abbordate illegalmente da Israele in acque internazionali e l’attivazione di tutti i canali, da parte del Governo Italiano per il loro rilascio e per la loro tutela» ha tuonato il segretario regionale Daniele Licheri. Ma l’abbordaggio della Flotilla ha convinto anche il Pd a sottoscrivere la propria partecipazione. «Saremo in strada e nelle piazze abruzzesi per lo sciopero generale indetto per levare alta la voce e la protesta per ciò che sta accadendo in mare davanti a Gaza con il blocco della Flottiglia e per denunciare ancora una volta le disumane atrocità che sta subendo il popolo palestinese», ha detto il segretario regionale Daniele Marinelli in una nota congiunta con i rappresentanti provinciali Stefano Albano (L’Aquila), Carmen Ranalli (Pescara), Leo Marongiu (Chieti) e Robert Verrocchio (Teramo). «Non è accettabile che si tenti di delegittimare o criminalizzare la missione», hanno proseguito i dem «né tanto meno le piazze che in questi giorni, in tutta Italia e anche in Abruzzo, si sono riempite di cittadini e cittadine che chiedono pace, giustizia e rispetto dei diritti umani per il popolo palestinese. Per questo invitiamo all’adesione a una mobilitazione che ha questo come fine e che è più civile che politica, nonostante la destra tenti di farla apparire come una dichiarazione di appartenenza». E anche i Giovani democratici hanno promesso battaglia: «La nostra totale solidarietà va a tutte e tutti i membri della Flotilla e in particolare ai nostri Arturo Scotto, deputato, Annalisa Corrado, eurodeputata, e Paolo Romano, consigliere regionale della Lombardia. Non resteremo in silenzio: ci troverete nelle piazze, nelle scuole e nelle università insieme a tante e tanti giovani che stanno alzando la voce», ha chiosato il segretario abruzzese Saverio Gileno.

LE RAGIONI DELLA CGIL

La premier Meloni ha contestato la scelta dei sindacati di indire lo sciopero per venerdì e avere così «il weekend lungo». Da parte sua, la Cgil ci ha tenuto a spiegare le ragioni della manifestazione. E cioè «Non soltanto il genocidio ad opera di Israele» e l’abbordaggio della Flotilla «in violazione del diritto internazionale» ha spiegato il segretario regionale Carmine Ranieri, ma anche il «grave» comportamento del governo italiano, «che ha abbandonato e le sue lavoratrici e i suoi lavoratori in acque libere internazionali, violando i nostri principi costituzionali».

MOBILITAZIONE CONTINUA

Quella di oggi è solo il prodromo di una serie di manifestazioni che si terranno nei prossimi giorni in tutto il Paese. Come l’iniziativa nazionale di Roma «contro il genocidio a Gaza» di domani e la marcia della pace Perugia Assisi che ci sarà il prossimo 12 ottobre. Le proteste di oggi, però, saranno un indicatore importante per capire l’umore dell’Abruzzo e del Paese. Se già 10 giorni fa nelle piazze di alcune grandi città non sono mancati tafferugli con la polizia o episodi di devastazione più ampi, come nel caso di Milano – ma non a Pescara, va detto – oggi, a poco più di 24 ore di distanza dall’abbordaggio della Flotilla, il rischio è che il livello di tensione si alzi ulteriormente. Con conseguenze imprevedibili.