L’affare dei rifiuti di Roma: in Abruzzo 80mila tonnellate. La spazzatura della Capitale vale 10 milioni

Rinnovato l’accordo con la Regione Lazio per trattare il pattume a Chieti anche nel 2026. Gli indifferenziati romani saranno conferiti e lavorati nell’impianto della Deco spa a Casoni
CHIETI. La delibera numero 868 della giunta Marsilio ne parla come se Roma fosse affetta da un male fisico passeggero che è necessario “lenire”, magari con una pomata strofinata per un massimo di cinque giorni prima di rivolgersi al proprio medico se il dolore persiste. Invece, l’emergenza rifiuti di Roma si trascina da almeno 11 anni: nel 2014, l’Abruzzo aprì per la prima volta le porte delle sue discariche ai rifiuti della Capitale. Si cominciò piano, con 40mila tonnellate all’anno che via via sono aumentate e, nel 2025, sono diventate 80mila, cioè il doppio della quota iniziale. E 80mila tonnellate saranno anche nel 2026. L’Abruzzo di Marsilio e il Lazio di Rocca, «sussistenti le ragioni di interesse pubblico e di urgenza», hanno prorogato di un altro anno l’accordo per trattare qui i rifiuti del comune di Roma: un accordo nel segno del centrodestra basato su «principi di collaborazione e sussidiarietà istituzionale tra gli enti» e sottoscritto «al fine di poter lenire le attuali situazioni di criticità gestionali dei rifiuti urbani della Capitale, già segnalate in passato».
L’AFFARE SPAZZATURA Ma in ballo non c’è soltanto la solidarietà istituzionale: i rifiuti di Roma sono un affare da almeno 10 milioni di euro tra privato e pubblico. L’accordo tra Marsilio e Rocca prevede «le sole operazioni di conferimento-trattamento, presso l’impianto Tmb di titolarità di Deco spa». Significa che i rifiuti sono lavorati all’impianto di Chieti in località Casoni ma poi vengono portati «in siti di discariche extra-regionali». Il patto tra Abruzzo e Lazio ha una condizione soltanto: che i rifiuti non restino in Abruzzo per evitare la saturazione degli impianti.
RIMBORSI DA 2 MILIONI Le clausole prevedono, oltre al pagamento dell’Ama spa, l’azienda dei rifiuti romana, alla Deco, anche altri rimborsi: una quota di 15 euro a tonnellata come «compensazione ambientale» che, se fosse rispettato il tetto delle 80mila tonnellate, varrebbe un ristoro di un milione e 200mila euro; una quota di 11,5 euro a tonnellata per la Regione Abruzzo, cioè un indennizzo di 924mila euro; per il Comune di Chieti, sede dell’impianto di trattamento, è previsto un rimborso di 3,45 euro a tonnellate che equivale a 276mila euro. La delibera della giunta Marsilio indica come saranno spesi questi soldi, oltre due milioni di euro: saranno destinati «obbligatoriamente» ad «attività ed interventi finalizzati alla riduzione, riuso, preparazione al riutilizzo, riciclo, rimozione di rifiuti abbandonati/depositati in modo incontrollato e messa in sicurezza/bonifica dei siti interessati, attività di sensibilizzazione dei cittadini sui temi dell’economia circolare».
UN ALTRO ANNO Con ogni probabilità, il 2026 non sarà l’ultimo anno di aiuto a Roma: la delibera 868 dice che «è opportuno rinnovare senza soluzione di continuità e fino al 31.12.2026, salvo proroga motivata, l’accordo relativo al conferimento/trattamento di rifiuti urbani indifferenziati, prodotti da Roma Capitale, presso l’impianto Tmb della Deco».
«ESTENSIONE» A chiedere «un’estensione dell’accordo di programma tra la Regione Lazio e la Regione Abruzzo, in scadenza al 31 dicembre 2025» è stato il Lazio; la Deco ha manifestato «la propria disponibilità al trattamento»; infine, la Regione, attraverso il servizio Gestione rifiuti e bonifiche, ha verificato «la compatibilità e sostenibilità dell’impianto». La delibera affida all’Arpa Abruzzo «il compito di effettuare le attività di controllo connesse ai conferimenti/trattamenti dei rifiuti urbani indifferenziati all’impianto».
PUBBLICO-PRIVATO Alla Deco spetta «la definizione di ogni ulteriore aspetto gestionale e degli accordi contrattuali tra le parti, le modalità di conferimento, le tariffe applicate, il trasporto dei rifiuti». E la delibera prevede che «gli accordi contrattuali dovranno essere trasmessi al servizio Gestione rifiuti e bonifiche della Regione».

