L’affare del turismo: l’Abruzzo supera 8 milioni di presenze

D’Amario annuncia il record tra mare, monti e borghi storici «Possiamo competere con le classiche mete nazionali»
PESCARA. Il turismo in Abruzzo cresce del 22,52% rispetto all’anno scorso e supera il tetto degli 8 milioni di presenze: 8.220.429. È questo il grande numero annunciato dal sottosegretario della giunta regionale con delega al Turismo, Daniele D’Amario di Forza Italia. Nel 2019, prima dell’anno nero dell’emergenza Covid, le presenze erano state 6,1 milioni mentre, l’anno scorso, 7,1 milioni e, nel 2023, 6,8 milioni. Il turismo d’Abruzzo è un affare con una rete di 15mila imprese nel mercato dell’accoglienza.
«Un risultato di grande rilievo», così D’Amario commenta il record degli 8 milioni superato in 10 mesi (gennaio-ottobre), «che testimonia la capacità del sistema turistico regionale di rafforzare la propria attrattività e di competere in modo sempre più efficace nel panorama nazionale». L’Abruzzo, dice D’Amario, è un attore protagonista del film del turismo e, in scala, può fare concorrenza alle mete più visitate, a partire dalla Puglia. «La crescita», spiega il sottosegretario, «non si concentra più esclusivamente nei mesi estivi, ma interessa l’intera annualità, a testimonianza del successo delle strategie orientate alla destagionalizzazione e della crescente attenzione verso le aree interne, i parchi nazionali, i borghi e il patrimonio culturale. L’Abruzzo sta consolidando un’immagine forte e riconoscibile, grazie anche a una promozione capillare che ha rafforzato la nostra presenza sui mercati italiani e internazionali».
Mare, montagna e paesi, dai paesaggi al mangiare e bere. «Il risultato raggiunto è frutto di un insieme di fattori che stanno contribuendo a ridefinire l’identità turistica regionale in una chiave contemporanea e sostenibile», spiega il sottosegretario, «l’ampliamento dell’offerta, la maggiore accessibilità garantita dall’incremento delle rotte aeree, il rafforzamento del sistema ricettivo e il crescente dinamismo degli operatori stanno generando un contesto favorevole allo sviluppo. Allo stesso tempo, la comunicazione digitale e il lavoro di promozione istituzionale hanno consolidato il brand Abruzzo, presentandolo come una destinazione autentica, diversificata e capace di offrire esperienze di qualità in ogni stagione». D’Amario annuncia: «Alla luce di questi risultati, la Regione Abruzzo conferma il proprio impegno nel proseguire un percorso fondato sulla sostenibilità, sulla valorizzazione del patrimonio naturale e culturale e sulla qualità dell’accoglienza. L’obiettivo è consolidare ulteriormente il posizionamento dell’Abruzzo tra le destinazioni più dinamiche del Paese e continuare a generare ricadute positive per le comunità locali e per l’economia regionale».
Secondo il dipartimento regionale Turismo, guidato da Carlo Tereo de Landerset, il record del turismo determina anche la crescita del mercato dell’accoglienza con un più 104% tra il 2023 e il 2025: le strutture erano 7.371 due anni fa e ora sono diventate 15.036, soprattutto b&b e appartamenti in affitto breve. In questi stessi due anni, l’incremento dei posti letto è stato del 27,9%: da 137.978 a 176.411. Gli alberghi, da 774, sono saliti a 784; i b&b, da 2.913 a 4.592; le locazioni brevi sono triplicate da 3.684 a 9.660. E secondo una relazione del settore turistico della Regione, il ritiro del Napoli calcio a Castel di Sangro, finanziato con oltre un milione all’anno di soldi pubblici, ha innescato «un periodo di boom turistico, con un impatto economico molto positivo per il territorio, dovendo anche considerare il notevole incremento dell’indotto dell’intera filiera legata al turismo». Tra il 2019 e il 2024, l’aumento delle presenze in quell’area è stato del 62,1%: 182mila presenze in più nel comprensorio di Castel di Sangro, che comprende anche Roccaraso, Rivisondoli e Pescocostanzo. E in questo stesso perimetro sono cresciute anche le strutture turistiche: nel 2019 erano 126 con 4.492 posti e sono diventate 563 con 6.722 posti nel 2024.

