Le imprese: delusi sulle grandi opere

Ma è positivo il bilancio di Confindustria dopo il vertice con il governo

PESCARA. Esprimono moderata soddisfazione i presidenti provinciali di Confindustria sul risultato ottenuto mercoledì dal Patto per lo sviluppo dell'Abruzzo al termine dell'incontro-confronto con il governo a Roma, che ha permesso lo sblocco dei 612 milioni di Fas (fondi per le aree sottoutilizzate). Marramiero, Spinosa Pingue, Di Paolo e Primavera si aspettavano qualcosa in più sul fronte delle infrastrutture, per le quali sono stati sbloccati solo 206 milioni dei 900 totali.

«Guardo con ottimismo all'incontro con il governo a Roma e ritengo il bicchiere mezzo pieno», dice Enrico Marramiero, presidente di Confindustria Pescara, «ma non possiamo considerarlo un punto di arrivo, non dobbiamo commettere l'errore di sentirci appagati. Deve essere invece un punto di partenza per ottenere tutto il resto dei fondi, dal Masterplan al programma quadro, per gli interventi infrastrutturali di cui ha bisogno l'Abruzzo. Abbiamo sempre indicato quelle che sono le priorità di Confindustria. Mi è molto piaciuta la capacità della Regione zo di essersi presentata compatta nei confronti del governo». Marramiero auspica che la Val Pescara venga riconosciuta area di crisi: «Speriamo che questo distretto possa essere incluso perché c'è il rischio di mettere in evidenza nuove aree, tralasciando quelle che da tempo patiscono la deindustrializzazione, condizione peggiorata dal fatto che questa è una delle zone più inquinate d'Europa. Si dovrebbe cercare di andare incontro a tutti quei privati che hanno voglia di investire qui. Il problema poi è che noi facciamo le statistiche sulla disoccupazione anno per anno, ma i posti di lavoro nella Val Pescara negli ultimi cinque anni si contano a migliaia. Ci sono aziende passate da 1200 a 50 addetti».

Soddisfatto Fabio Spinosa Pingue, presidente degli industriali dell'Aquila: «Un vertice positivo che è il frutto di questo metodo nuovo che io chiamerei sistema Abruzzo, che fa sì che sulle grandi questioni ci ritroviamo uniti, con la consapevolezza che un periodo come questo non si possa affrontare solo a colpi di maggioranza. Adesso però dobbiamo trasformare questo risultato positivo in una grande vittoria attraverso l'individuazione, tutti insieme, dei progetti davvero utili alla crescita e alla trasformazione dell'Abruzzo in una regione competitiva». Spinosa Pingue esprime moderato ottimismo anche per la Zona Franca urbana dell'Aquila: «Nessuno pretendeva che ce la concedessero un mese dopo il terremoto, ma non dimentichiamoci che qui sono passati ormai ventinove mesi dal sisma. Restiamo positivi e fiduciosi ma certamente non si può superare l'anno, altrimenti la questione rischia di diventare una barzelletta. Sono convinto che sarà una cosa utile, ma non rappresenta la panacea perché alla Zona Franca vanno aggiunti tanti altri strumenti, sia di legislazione nazionale che locale, perché da sola non risolve nulla. Negli stati generali dell'economia della Camera di Commercio dell'Aquila del prossimo 16 ottobre andremo a individuare ciò che potremo fare da qui. Inutile pensare solo a quello che arriverà da Roma o da Bruxelles».

«Alcuni aspetti sono stati positivi, come lo sblocco dei Fas», spiega Salvatore Di Paolo, presidente di Confindustria Teramo, «che darà nuova linfa a tutta al sistema produttivo. Ma sono leggermente deluso per le infrastrutture. Mi aspettavo di più. Al momento non mi pare ci siano iniziative concrete. Dovremo riparlarne al tavolo permanente che si è deciso di istituire, altrimenti tra venti anni saremo ancora qui con gli stessi problemi. C'è necessità dell'Alta velocità ferroviaria, di un porto e di un aeroporto migliorati e più importanti». Di Paolo ritiene però che il Patto per lo sviluppo abbia una maggiore forza dopo l'incontro con il governo: «Devo dire che non ritenevo opportuna la minaccia di ritirarci come Confindustria dal Patto, benché condividessi l'idea di fondo, per questo ho preferito sganciarmi in quella occasione. Dobbiamo starci dentro e adesso si è rafforzato perché c'è una grande coesione tra tutte le componenti».
«Per la provincia di Chieti è andata benissimo», afferma Paolo Primavera, presidente degli industriali di Chieti, «nello sblocco dei Fas sono ricompresi i due progetti che avevo presentato: Automotive e Via verde dei Trabocchi. In un momento di magra come questo è andata bene così. Ora aspettiamo le infrastrutture. Chiaro che un risultato come questo, un anno fa, non sarebbe andato bene ma oggi riportare dei fondi in Abruzzo è assolutamente positivo».
Primavera annuncia quale sarà il prossimo tema che porterà al tavolo del Patto: «In questo momento l'emergenza che abbiamo è il forte ritardo nei pagamenti delle pubbliche amministrazioni che rischia di far saltare molte imprese. Questa situazione sta diventando un dramma e non possiamo permettercela più. Va affrontata in maniera seria e adeguata».

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