Malati di tumore, legge svuotata: «Zero rimborsi alle famiglie»

Sono 177 le domande per gli aiuti economici durante le cure in trasferta, ma i soldi non ci sono. La denuncia del Pd
PESCARA. Sono cose che possono succedere e accadono nell’Abruzzo che paga 1,2 milioni di euro per ospitare il ritiro del Napoli a Castel di Sangro; lo stesso Abruzzo che, con 450mila euro, festeggia cantando e ballando la Notte dei Serpenti nel centro di Pescara; sempre l’Abruzzo di Gabriele d’Annunzio e del festival in suo onore da 500mila euro. In questa terra che passa per essere forte e gentile e che cerca un riscatto nel turismo – e finora l’ha anche trovato con un record di 8 milioni di presenze nel 2025 – capita però che non si trovino 200mila euro per supportare le famiglie dei malati di tumore costrette ai viaggi della speranza per curarsi fuori dall’Abruzzo. Zero, è questo l’importo scritto nel bilancio di previsione 2026-2028 che lunedì prossimo, nel limbo tra le feste di Natale e Capodanno, arriverà in consiglio regionale. Sono 177 le famiglie che, nel corso dell’anno, hanno presentato domanda per avere un rimborso delle spese legate agli spostamenti dei pazienti ma, almeno finora, non ci sono più soldi.
La legge che destina contributi alle famiglie dei malati risale al 2019: «La legge è stata finanziata nel 2022 e 2023 con 100mila euro e, negli ultimi due anni, il 2024 e il 2025, con 200mila euro», ricorda il consigliere regionale Pd Antonio Blasioli. «Tuttavia, nonostante la crescente importanza di questi contributi, verificabile dal numero di domande finanziate, che quest’anno è stato di 177, nel 2026 il bilancio in discussione in consiglio regionale, non prevede risorse per questo intervento». Secondo Blasioli, «una doppia beffa per i destinatari, che si trovano a doversi spostare spesso anche per colpa delle inefficienze della Regione, e a cui la Regione stessa al momento nega il rimborso delle spese sostenute per questi spostamenti, trovando invece risorse ben più importanti e cospicue», dice il consigliere di opposizione, «per eventi dal dubbio ritorno, sia economico che sociale, citandone una per tutte, la Notte dei Serpenti».
Per l’Abruzzo la mobilità passiva è una zavorra talmente pesante che anche il piano dell’amministrazione Marsilio per il prossimo triennio, cioè il Defr (Documento economico finanziario regionale), ne parla in termini allarmanti: «La mobilità extraregionale per la Regione Abruzzo rappresenta una voce di bilancio di pesante negatività e un costo sociale di forte impatto per gli assistiti in stato di bisogno», questo il passaggio contenuto nel libro di 288 pagine. «La mobilità passiva», spiega Blasioli, «è lo spostamento degli abruzzesi costretti a curarsi fuori regione spesso a causa delle carenze del sistema sanitario regionale». Per esempio, lo stesso Defr spiega la bilancia in perdita con le Marche: «Un saldo negativo molto pesante» emerge dal rapporto tra Abruzzo e Marche. Con le Marche, spiega il Defr, l’Abruzzo «scambia soprattutto prestazioni di medio bassa specialità registrando una mobilità passiva altissima a fronte di un’attiva molto bassa che esita in un saldo negativo molto pesante».
Blasioli aggiunge: «Uno spostamento che è un problema in primis per le famiglie, “un costo sociale” come dice il Defr, ma anche per il bilancio regionale che, per questa voce, negli ultimi anni ha sempre speso cifre superiori a 100 milioni di euro». E, spiega il consigliere Pd, «tra coloro che si trovano a spostarsi per motivi di cura, non solo fuori regione ma anche all’interno del territorio regionale, ci sono spesso pazienti con patologie oncologiche, sottoposti a trapianto o in attesa di trapianto, che sopportano importanti spese di trasporto, vitto e alloggio, che pesano, chiaramente, anche sui familiari che li accompagnano. Per provare ad alleviare, almeno dal punto di vista economico, la sofferenza di queste famiglie, nel 2019, il consiglio regionale ha approvato la legge che destina contributi come rimborso per le spese connesse agli spostamenti dei pazienti».
Ma, secondo il bilancio che lunedì è passato al vaglio di tutte le commissioni regionali e ha ricevuto il via libera della maggioranza e il voto contrario della minoranza, quella legge non è stata rifinanziata per adesso. «Nello specifico», continua, «le spese rimborsabili sono quelle per le spese di viaggio, vitto e alloggio, sostenute (pagate e quietanzate) nell’anno precedente, anche dagli accompagnatori, per sottoporsi a visite e/o trattamenti radioterapici, chemioterapici e ad ogni altra prestazione terapeutica connessa a patologie oncologiche e/o per le quali è previsto o è stato effettuato un trapianto, fruiti presso strutture sanitarie pubbliche o private accreditate dal Servizio sanitario nazionale».
Blasioli annuncia che in aula sarà muro contro muro: «Il rifinanziamento della legge, per fornire certezza fin da subito a questi abruzzesi che già si trovano in una difficile condizione di salute, sarà una delle battaglie che porteremo avanti nel corso delle sedute di consiglio regionale dedicate al bilancio. Ci batteremo affinché vengano stanziate risorse in modo da poter garantire l’uscita dell’avviso pubblico già dai primi mesi del 2026, per poter fornire un po’ di sollievo a queste famiglie, già messe a dura prova dalle patologie che si trovano a dover affrontare».
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