Maria compie 110 anni È la nonna d’Abruzzo 

Aveva 6 anni quando si salvò dal terremoto che fece 30mila morti Domenica ha battuto il record d’età. Gli auguri del sindaco di Cerchio

CERCHIO . È nata lo stesso anno di Rita Levi Montalcini e Indro Montanelli. Era il 1909, e Ganna vinceva il primo Giro d’Italia, quando la famiglia D’Amore, a Cerchio, faceva festa per l’arrivo della piccola Maria Antonia, venuta al mondo il 20 ottobre. Domenica scorsa Maria Antonia D’Amore, la donna più longeva d’Abruzzo, ha spento 110 candeline sulla torta. Un’età da record che vale anche a Roma, la sua città d’adozione dove si trasferì dopo il matrimonio. Maria Antonia è tra le quindici persone (quattordici donne e un uomo) più anziane d’Italia.
Una vita, la sua, ricca di soddisfazioni ma anche di sacrifici, fondata sui valori della famiglia e della fede.
LA NASCITA. Era l’1.30 del 20 ottobre 1909 quando nella casa paterna, in via Regina Margherita, a Cerchio, al numero 56, veniva alla luce da Francesco D’Amore, di 30 anni, e da sua moglie Carmela Colantonio, una bambina a cui venne dato il nome Maria Antonia. Così riporta l’atto di nascita ritrovato negli archivi del Comune. Quattro giorni dopo il padre si recò all’anagrafe per registrare la nascita. Le prime innovazioni tecnologiche iniziavano a cambiare la vita quotidiana e continuavano a susseguirsi a ritmo incalzante. Nella Marsica, nonostante i segnali di sviluppo industriale nella Penisola, si viveva di allevamento e agricoltura. Ma il territorio sarebbe stato lacerato, da lì a qualche anno, da uno dei più devastanti terremoti della storia d’Italia, quello del 13 gennaio 1915.
IL TERREMOTO. Aveva sei anni Maria Antonia quando scampò alla furia del sisma. Fu una delle poche bambine che riuscirono a salvarsi in paese.
A Cerchio ci furono 1.300 morti, metà della popolazione. Nella Marsica le vittime furono 30mila. Ma i drammi non erano finiti, perché l’Italia entrò in guerra. Era la Prima Guerra Mondiale.
IL MATRIMONIO. L’anima gemella, per Antonia, arrivò quando aveva oltre trent’anni, e fu l’amore della sua vita. Sposò un marsicano, Benedetto Maccallini, del vicino paese di Aielli. Lui faceva l’operaio ma riuscì a sistemarsi in un pastificio di Roma. Così la famiglia Maccallini decise di trasferirsi.
IL RITORNO A CASA. Arrivò il primo figlio, Sabatino, ed era l’inizio degli anni Quaranta. Ma poi la guerra, la Seconda Guerra Mondiale, mise in crisi la Capitale e con l’arrivo dei bombardamenti e un figlio di pochi mesi, Maria Antonia decise di tornare al paese, dove si sentiva più sicura. Una fuga che le salvò la vita. La sua abitazione fu distrutta dalle bombe, ma lei e la sua famiglia si salvarono. Era il 1944 quando la famiglia da Cerchio decise di ritornare a Roma, sfidando le ultime fasi della guerra. Anche questa guerra le portò via molti familiari e amici. Ma lei, donna di grande fede, andò avanti senza arrendersi alle difficoltà. Più tardi, nel 1946, arrivò la seconda figlia, Emidia.
UNA VITA SANA. In tutta la sua esistenza Maria Antonia ha sempre vissuto con semplicità, praticando uno stile di vita sano. «Ha sempre mangiato di tutto», racconta la figlia, «e sempre prodotti sani. Non ha mai amato i cibi complessi ed elaborati e, vista la sua piccola statura, molto longilinea, ha mangiato sempre moderatamente, senza esagerare, con frutta di stagione e una dieta mediterranea, anche senza negarsi un caffè ogni tanto e un bicchiere di vino a pasto».
LA PREGHIERA. La sua vita è stata sempre accompagnata dalla preghiera. Prima in paese, a Cerchio, e poi anche nella Capitale, è sempre andata a messa, recitando il Rosario anche in casa.
La fede l’ha sempre sostenuta nei momenti di difficoltà e chi la conosce sa il ruolo determinante che la devozione e la Chiesa hanno avuto nella sua esistenza.
IL SEGRETO DI FLORA. C’è una singolare coincidenza ha caratterizzato la vita di Maria Antonia. La sua badante, una donna dell’Est, Flora, vanta anche lei un primato. Ha assistito solo ultracentenari.
LA FESTA. Grande festa c’è stata in casa Maccallini per il compleanno di nonna Maria Antonia, che si è vista arrivare cinque nipoti e sei pronipoti, oltre ai due figli e a tutti i parenti. Gli auguri sono arrivati anche dal sindaco di Cerchio Gianfranco Tedeschi, come accaduto in passato con il sindaco di Roma, Marino. Il centro anziani di Casal Bernocchi le ha consegnato una targa. Era atteso anche un messaggio di auguri anche della sindaca Virginia Raggi, che potrebbe arrivare nelle prossime ore.
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