Menozzi De Rosa, il business dolce

Ogni anno escono dall'azienda di Atri 3 milioni di quintali di liquirizia
ATRI. La storia della Menozzi De Rosa parte molto da lontano, dal 1500 quando i frati domenicani del monastero di Atri estirpavano le radici di liquirizia spontanee di cui il territorio argilloso della zona era ricco, soprattutto nelle vicinanze dei calanchi, famosi per la loro umidità. A queste radici, dopo un'essiccazione che durava ben quattro anni, recidevano la parte superiore e spremendole estraevano il succo che utilizzavano come rimedio naturale, un unguento che chiamavano medicamenta. All'inizio del 1800 i monaci del vecchio monastero iniziano a essere sempre di meno ed è in quel momento che entra in scena Rodolfo De Rosa quale primo proprietario dell'azienda. De Rosa infatti ottenne dai monaci i terreni in concessione, proprio per iniziare un'attività economica che avesse al centro la lavorazione della liquirizia. Inizialmente proseguì sulla scia dei monaci e continuò a ricavare l'estratto di liquirizia, ma dal 1836 fece partire la prima vera e propria produzione di tipo industriale che includeva anche le tisane.
Per qualche decennio andò avanti così, poi l'azienda di De Rosa passò diverse volte di mano fino al 1930 quando divenne proprietario il dottor Parodi di Milano.
A questo punto della storia è d'obbligo fare un passo indietro al 1900, anno di nascita di Aurelio Menozzi. Su consiglio di un amico che lavorava alla De Rosa, nel 1931 Menozzi decide di lasciare il posto fisso da impiegato all'ufficio postale di Ca' del Bosco in provincia di Reggio Emilia e si trasferisce ad Atri per entrare nel redditizio mondo della liquirizia come addetto vendita. Come addetto amministrativo lavorava Angelo Barabaschi.
Proprio Menozzi e Barabaschi, poco prima della seconda guerra mondiale, decidono di staccarsi dalla De Rosa e di fondare insieme la Saila a Silvi. Alla fine del conflitto però i due non si trovano più d'accordo sulle strategie di conduzione dell'azienda e decidono di separarsi. Menozzi, profondamente deluso da queste vicissitudini con l'ex socio, si trasferisce a Milano. Dopo un brevissimo periodo nella città meneghina con un ingrosso di dolciumi, Menozzi decide di tornare sui suoi passi. Già alla fine del 1946 apre una fabbrica a Montesilvano, il Comune più vicino al territorio di Atri e Silvi ma situato in provincia di Pescara, ponendosi in diretta concorrenza con la De Rosa e la Saila, molto forti nel Teramano e oltre. Dodici anni più tardi Parodi decide di vendere la sua attività ed entrambi i suoi ex dipendenti diventati concorrenti, Barabaschi e Menozzi aprono una trattativa per l'acquisto. Grazie a un rapporto umano migliore è proprio quest'ultimo ad avere la meglio e ad acquistare la De Rosa nel 1958, diventando di fatto il re della liquirizia in Abruzzo e non solo.
Dopo tredici anni però Menozzi fonda le due società creando la "Aurelio Menozzi & R. De Rosa industrie riunite liquirizia ed affini", mantenendo tutte e due le fabbriche, sia ad Atri dove avveniva la produzione industriale, che a Montesilvano dove c'era la lavorazione dei prodotti a marchio Menozzi.
Solo nel 1986 Menozzi decide di unificare la produzione nella sede unica del vecchio monastero cinquecentesco di Atri. Ciò che rimane separato, come del resto ancora oggi, sono le linee di produzione. Infatti la prima linea di prodotti riguardanti la liquirizia pura e destinata a farmacie ed erboristerie si chiama ancora De Rosa.
Nel 1979 Aurelio Menozzi muore e al suo posto subentrano i figli, Mario, Giuseppe e Lidia che tuttora portano avanti l'azienda accompagnati da undici anni dai loro figli Aurelio, Stefano e Angelo. Nel 1998 inizia la costruzione del nuovo stabilimento nella zona industriale di Atri, che nel 2002 sostituisce il vecchio monastero, non più in grado di reggere alle stringenti normative di qualità e sicurezza e nel quale restano alcune linee produttive che appoggiano in casi di necessità.
Oggi, la prima differenza rispetto al passato è che le radici di liquirizia non sono più quelle estirpate nei calanchi atriani, dove la nascita spontanea della liquirizia è terminata già all'inizio del 1900. Infatti non essendo una pianta coltivabile non è di fatto riproducibile. Attualmente la maggior parte arriva dalla Calabria, dai paesi dell'est Europa e dal Medio Oriente. La seconda è che dall'estratto di liquirizia dei monaci si è passati a una produzione industriale che per l'80 per cento è conto terzi, nel senso che la Menozzi De Rosa fornisce le principali aziende del settore dolciario. Nella maggior parte di caramelle e gomme da masticare in commercio è presente la liquirizia della Menozzi De Rosa. Solo per citare un esempio i bastoncini di liquirizia che troviamo nei gelati nascono ad Atri, da dove ogni anno ne partono 50 milioni di pezzi. Mentre sono tre milioni i quintali di liquirizia acquistati annualmente.
Sopravvive anche una buona produzione a marchio, ma le esigenze del mercato hanno obbligato a fare una scelta che però ha reso la Menozzi De Rosa una delle leader mondiali nella lavorazione e nella produzione di liquirizia e anche un'ambasciatrice dell'Abruzzo nel mondo.
Per qualche decennio andò avanti così, poi l'azienda di De Rosa passò diverse volte di mano fino al 1930 quando divenne proprietario il dottor Parodi di Milano.
A questo punto della storia è d'obbligo fare un passo indietro al 1900, anno di nascita di Aurelio Menozzi. Su consiglio di un amico che lavorava alla De Rosa, nel 1931 Menozzi decide di lasciare il posto fisso da impiegato all'ufficio postale di Ca' del Bosco in provincia di Reggio Emilia e si trasferisce ad Atri per entrare nel redditizio mondo della liquirizia come addetto vendita. Come addetto amministrativo lavorava Angelo Barabaschi.
Proprio Menozzi e Barabaschi, poco prima della seconda guerra mondiale, decidono di staccarsi dalla De Rosa e di fondare insieme la Saila a Silvi. Alla fine del conflitto però i due non si trovano più d'accordo sulle strategie di conduzione dell'azienda e decidono di separarsi. Menozzi, profondamente deluso da queste vicissitudini con l'ex socio, si trasferisce a Milano. Dopo un brevissimo periodo nella città meneghina con un ingrosso di dolciumi, Menozzi decide di tornare sui suoi passi. Già alla fine del 1946 apre una fabbrica a Montesilvano, il Comune più vicino al territorio di Atri e Silvi ma situato in provincia di Pescara, ponendosi in diretta concorrenza con la De Rosa e la Saila, molto forti nel Teramano e oltre. Dodici anni più tardi Parodi decide di vendere la sua attività ed entrambi i suoi ex dipendenti diventati concorrenti, Barabaschi e Menozzi aprono una trattativa per l'acquisto. Grazie a un rapporto umano migliore è proprio quest'ultimo ad avere la meglio e ad acquistare la De Rosa nel 1958, diventando di fatto il re della liquirizia in Abruzzo e non solo.
Dopo tredici anni però Menozzi fonda le due società creando la "Aurelio Menozzi & R. De Rosa industrie riunite liquirizia ed affini", mantenendo tutte e due le fabbriche, sia ad Atri dove avveniva la produzione industriale, che a Montesilvano dove c'era la lavorazione dei prodotti a marchio Menozzi.
Solo nel 1986 Menozzi decide di unificare la produzione nella sede unica del vecchio monastero cinquecentesco di Atri. Ciò che rimane separato, come del resto ancora oggi, sono le linee di produzione. Infatti la prima linea di prodotti riguardanti la liquirizia pura e destinata a farmacie ed erboristerie si chiama ancora De Rosa.
Nel 1979 Aurelio Menozzi muore e al suo posto subentrano i figli, Mario, Giuseppe e Lidia che tuttora portano avanti l'azienda accompagnati da undici anni dai loro figli Aurelio, Stefano e Angelo. Nel 1998 inizia la costruzione del nuovo stabilimento nella zona industriale di Atri, che nel 2002 sostituisce il vecchio monastero, non più in grado di reggere alle stringenti normative di qualità e sicurezza e nel quale restano alcune linee produttive che appoggiano in casi di necessità.
Oggi, la prima differenza rispetto al passato è che le radici di liquirizia non sono più quelle estirpate nei calanchi atriani, dove la nascita spontanea della liquirizia è terminata già all'inizio del 1900. Infatti non essendo una pianta coltivabile non è di fatto riproducibile. Attualmente la maggior parte arriva dalla Calabria, dai paesi dell'est Europa e dal Medio Oriente. La seconda è che dall'estratto di liquirizia dei monaci si è passati a una produzione industriale che per l'80 per cento è conto terzi, nel senso che la Menozzi De Rosa fornisce le principali aziende del settore dolciario. Nella maggior parte di caramelle e gomme da masticare in commercio è presente la liquirizia della Menozzi De Rosa. Solo per citare un esempio i bastoncini di liquirizia che troviamo nei gelati nascono ad Atri, da dove ogni anno ne partono 50 milioni di pezzi. Mentre sono tre milioni i quintali di liquirizia acquistati annualmente.
Sopravvive anche una buona produzione a marchio, ma le esigenze del mercato hanno obbligato a fare una scelta che però ha reso la Menozzi De Rosa una delle leader mondiali nella lavorazione e nella produzione di liquirizia e anche un'ambasciatrice dell'Abruzzo nel mondo.
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