Michelin, arriva la prima stella anche allo chef Dezio di Zunica 1880

Così il ristorante di Sant’Omero si aggiunge agli altri sei stellati abruzzesi, il cuoco atriano: «Un racconto che può continuare anche con i ristoranti vicini»
SANT'OMERO. «Spero di aver rotto l'incantesimo. Molto spesso si dice che in Abruzzo non succede niente di nuovo, ora è successo, sono molto contento per me e per tutti». Gianni Dezio, 40 anni il 9 gennaio, abruzzese di Atri con trascorsi in Venezuela, ha ancora addosso l'adrenalina che lo ha accompagnato al teatro Regio di Parma il 19 novembre – presentazione dell'edizione 2026 della guida Michelin Italia – quando ha scoperto di aver ottenuto la sua prima stella Michelin con il ristorante Zunica 1880 a Villa Corallo, patron Daniele Zunica, nel relais della famiglia Di Serafino a Garrufo di Sant'Omero. E con questa new entry gli stellati d'Abruzzo salgono a 6: il Reale a Castel di Sangro (3 stelle), Villa Maiella a Guardiagrele (stella e stella verde), La Bandiera a Civitella Casanova (stella e stella verde), D.One Ristorante Diffuso a Montepagano, frazione di Roseto degli Abruzzi (stella e stella verde), Al Metrò di San Salvo Marina (1 stella) e Zunica 1880 a Villa Corallo a Garrufo di Sant'Omero (1 stella).
Chef Dezio, se l'aspettava? «Siceramente no. La stella mi ha risarcito dei sacrifici spesi in cucina, dieci anni in cui mi sono sempre reinventato, non ho mai smesso di cucinare e questo riconoscimento arriva proprio quando non ci pensavo. Sono molto contento e mi sento responsabile per ciò che un riconoscimento del genere comporta. Per la clientela internazionale, oltre il 50% del totale in stagione, siamo un po’ gli ambasciatori del territorio, il primo impatto lo hanno con noi perciò quello che mi preme è garantire un'esperienza autentica. La cosa bella è che poi questo racconto può continuare con i ristoranti vicini. Anche le persone del posto ci hanno manifestato genuinamente la loro emozione per la stella, la sentono come propria, c'è condivisione e non è cosa scontata».
Con Daniele Zunica feeling immediato.
«Ci siamo trovati e abbiamo iniziato subito a lavorare sodo senza fermarci, non ho avuto tanto tempo per fare programmi, avere carta bianca a livello creativo è stata la cosa più importante per me. Di lì a poco è arrivata la stagione, l'accoglienza in hotel di clienti anche dall’estero, gli eventi. Credo che il segreto di questo successo sia nell'unione delle forze, che non è scontato, un progetto corale e ambizioso importante per la vallata di qua e di là del Tronto. Penso che l'Abruzzo sia una regione in crescita a livello turistico e mi auguro anche a livello gastronomico, tanti miei colleghi più giovani stanno emergendo».
La sua idea di cucina?
«Una cucina che abbia un’anima e che sia originale, divertente ma concreta e che comunichi, in connessione con il cliente».
In quali ingredienti crede?
«Frutta secca e formaggi sicuramente, ovvero i grassi buoni. E poi ingredienti contestualizzati con il piatto. Cerco di usare tutto, l'orto bio del relais mi consente di utilizzare in modo atipico foglie e germogli, pomodori verdi, micro zucchine, prodotti che non hanno normalmente valore commerciale».
Come avete impostato la proposta gastronomica?
«Abbiamo un menu più territoriale che racconta anche le origini del ristorante Zunica 1880, un degustazione territoriale e un menu alla carta completamente creativo».
Cosa troveremo nel menu di riapertura, dal 5 dicembre?
«Nella carta che chiamiamo anche menu o alla cieca riportiamo i piatti che hanno segnato i miei dieci anni di cucina, come l'agnello con liquirizia e albicocche, piatto che a quanto dicono ha colpito il palato degli ispettori Michelin. Tengo molto agli gnocchi di alghe, impasto di acqua farina e alghe condito con cannolicchi e pinoli, un omaggio alla costa teramana e alla pineta litoranea. Uno dei più nuovi è verza cotta alla brace e tartufo nero, semplicemente, una preparazione che attinge dalla tradizione (nascosta) dalla verza strascinata. Abbiamo anche un manzo di razza marchigiana allevato in azienda, con radicchio cotto e marinato e passato alla brace. Inoltre, ogni sezione del menu contempla almeno un piatto vegetariano. Ne stiamo mettendo a punto di nuovi. Alla riapertura festeggeremo la stella tutte le sere».
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