Nuova manovra, il Pd alza il muro

D'Alessandro: «I conti non tornano, faremo ostruzione fino a Natale»

L'AQUILA. «Se pensano di fare sveltine, la manovra gliela faremo approvare a Natale. Faremo ostruzionismo fin dalla commissione». Le parole del capogruppo del Pd, Camillo D'Alessandro, fanno capire quale sarà il clima in cui la maggioranza di centrodestra, minata da divisioni e dualismi, si troverà in consiglio regionale ad affrontare il nodo della manovra di bilancio di 26 milioni di euro nella versione presentata mercoledì dal presidente della giunta, Gianni Chiodi (Pdl). Una «nuova» operazione che assegna contributi a sociale, cultura ed edilizia di culto, epurata dai fondi del terremoto, tra cui i circa 7 milioni di euro dell'assicurazione per i palazzi danneggiati, che sostituisce quella di 34 milioni che aveva fatto insorgere i consiglieri di maggioranza, a partire dal capogruppo, Gianfranco Giuliante, tanto da costringere il centrodestra al ritiro.

Il Pdl alla prova.
Considerata la posizione del maggior partito di opposizione, la coalizione di centrodestra dovrà dare prova di compattezza, dovrà riserrare le fila in due settimane. Infatti, il documento contabile che, a detta di Chiodi, è pieno di spese obbligatorie, frutto di impegni presi da amministrazioni precedenti, sarà all'esame del consiglio regionale il 29 giugno prossimo.
Come ha sottolineato il vice capogruppo del Pdl, Emiliano Di Matteo, nella riunione del 15 giugno non ci sono i tempi. Il cronoprogramma è il seguente: lunedì il provvedimento sarà approvato dalla giunta, poi comincerà l'iter nella commissione Bilancio. Il 29 l'approdo in consiglio. «In maggioranza non ci saranno scherzi», assicura Di Matteo, «gli aggiustamenti sono stati condivisi anche dagli aquilani. Per prudenza abbiamo stornato i circa 6 milioni ed 800 mila euro dell'assicurazione: se lo Stato coprirà la somma, li potremmo mettere in bilancio». Per Di Matteo, il chiarimento in atto nel gruppo consiliare non influenzerà la votazione sulla manovra.

I venti contrari.
Dure le parole di D'Alessandro dopo la presentazione della manovra da parte del presidente della giunta, commissario per la Ricostruzione e commissario della Sanità: «Chiodi continua a dire bugie imbarazzanti. Intanto, grazie all'opposizione ed a qualche sussulto di dignità di alcuni componenti della maggioranza, Chiodi ha smentito se stesso, diciamo che ci ha provato ed è stato tanato. Ha provato a sottrarre 10 milioni delle donazioni, frutto della generosità degli italiani per il terremoto ed è stato costretto a ridarli all'Aquila. Altra bugia? Il contenzioso sui trasporti che si riferisce agli anni 1987-2003, quindi non c'entrano nulla con il centrosinistra. Ma come mai a Chiodi non era venuto in mente di proporre il pagamento in due rate ed in due annualità nella precedente variazione di bilancio, che si è dovuto rimangiare? Con questa operazione», continua, «sono stati salvati i 6 milioni di euro destinati dalle assicurazioni per i danni alle strutture della Regione all'Aquila a seguito del terremoto. Anche in questo ha provato lo scippo, ma non gli è riuscito». Per l'esponente del Pd, Chiodi non sta risanando la sanità e non sta creando le condizioni per l'occupazione.

La Cgil.
Per il sindacato «almeno 50mila lavoratori abruzzesi pagheranno in prima persona la manovra decisa dal governo e che ricadrà in misura preponderante sulle spalle di coloro che lavorano nel pubblico impiego».

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