Paolucci: confronto vero per il Patto

Il segretario Pd a Chiodi: manca una strategia, valuti le nostre proposte
PESCARA. «Un Patto senza strategia, ma che è possibile rimettere in piedi dopo il buon risultato ottenuto al Senato grazie all'impegno bipartisan dei parlamentari abruzzesi». Così il segretario regionale del Pd, Silvio Paolucci, inquadra la Vertenza Abruzzo a pochi giorni dalla Consulta del Patto per lo sviluppo, che vedrà riunite le parti sociali con il governatore Gianni Chiodi.
«Abbiamo visto che quando c'è unità di intenti, e si agisce slegati dal sistema partitico, i risultati si ottengono e sono gli stessi risultati che noi vogliamo raggiungere attuando scelte il più possibile condivise», ribatte il vicepresidente della giunta regionale, Alfredo Castiglione (Pdl). «La decisione finale spetterà alla giunta» avverte Castiglione «ma resto fiducioso, perché compito della politica è soprattutto quello di creare un clima favorevole al confronto. E se la politica riesce a fare un passo indietro a favore di chi produce, i risultati diventano più tangibili».
Castiglione ricorda che nei giorni scorsi si è riunita l'Unità anti-crisi - che è l'altro organismo, assieme alla Consulta, previsto dal Patto per lo sviluppo - per preparare l'incontro di giovedì con il governatore. «In quella sede», dice Castiglione, «Chiodi ci informerà sulla data del Tavolo con il governo. Ora che il paventato taglio dei Fas è sventato, bisogna mettersi al lavoro per calare nel modo migliore i finanziamenti sul territorio». Castiglione respinge l'accusa di distribuzione a pioggia dei fondi. «I Fas», precisa il vicepresidente, «ricalcano perfettamente e rafforzano la progettualità già seguita con i fondi strutturali Fers, rafforzando poli dell'innovazione, contratti di rete e linee di credito per le imprese, con l'aggiunta dell'azione cardine sull'Automotive e un importante finanziamento per la banda larga per circa 37milioni di euro. Con l'Unità anticrisi», prosegue Castiglione, «abbiamo cominciato a valutare la necessità di un incontro mensile al ministero dello Sviluppo economico, con particolare attenzione ad alcune aree di crisi: Val Vibrata, Val Sinello e Valle Peligna. In questi incontri periodici ci confronteremo con il governo per accelerare gli accordi di programma».
Quanto al deficit di strategia, Paolucci auspica qualche via di uscita. «Noi diciamo che, prima di tutto, bisogna svincolare con sollecitudine una parte dei Fas andando incontro alle richieste delle parti sociali», afferma il segretario del Pd, «noi continuiamo a credere nel Patto, che con senso di responsabilità abbiamo sottoscritto. Finora però non c'è stata discussione, e mi piacerebbe che questa Consulta cominci a valutare anche le nostre proposte. Perché è carente sotto il profilo strategico? Non siamo i soli a rilevarlo. Il medesimo appunto è stato mosso in sede governativa, lo stesso senatore del Pdl Piccone ha parlato di provvedimenti a pioggia. Ora il confronto torna alla Consulta. Spero solo che non si risolva tutto con un invito di facciata, dove tutto è già stato deciso».
«Abbiamo visto che quando c'è unità di intenti, e si agisce slegati dal sistema partitico, i risultati si ottengono e sono gli stessi risultati che noi vogliamo raggiungere attuando scelte il più possibile condivise», ribatte il vicepresidente della giunta regionale, Alfredo Castiglione (Pdl). «La decisione finale spetterà alla giunta» avverte Castiglione «ma resto fiducioso, perché compito della politica è soprattutto quello di creare un clima favorevole al confronto. E se la politica riesce a fare un passo indietro a favore di chi produce, i risultati diventano più tangibili».
Castiglione ricorda che nei giorni scorsi si è riunita l'Unità anti-crisi - che è l'altro organismo, assieme alla Consulta, previsto dal Patto per lo sviluppo - per preparare l'incontro di giovedì con il governatore. «In quella sede», dice Castiglione, «Chiodi ci informerà sulla data del Tavolo con il governo. Ora che il paventato taglio dei Fas è sventato, bisogna mettersi al lavoro per calare nel modo migliore i finanziamenti sul territorio». Castiglione respinge l'accusa di distribuzione a pioggia dei fondi. «I Fas», precisa il vicepresidente, «ricalcano perfettamente e rafforzano la progettualità già seguita con i fondi strutturali Fers, rafforzando poli dell'innovazione, contratti di rete e linee di credito per le imprese, con l'aggiunta dell'azione cardine sull'Automotive e un importante finanziamento per la banda larga per circa 37milioni di euro. Con l'Unità anticrisi», prosegue Castiglione, «abbiamo cominciato a valutare la necessità di un incontro mensile al ministero dello Sviluppo economico, con particolare attenzione ad alcune aree di crisi: Val Vibrata, Val Sinello e Valle Peligna. In questi incontri periodici ci confronteremo con il governo per accelerare gli accordi di programma».
Quanto al deficit di strategia, Paolucci auspica qualche via di uscita. «Noi diciamo che, prima di tutto, bisogna svincolare con sollecitudine una parte dei Fas andando incontro alle richieste delle parti sociali», afferma il segretario del Pd, «noi continuiamo a credere nel Patto, che con senso di responsabilità abbiamo sottoscritto. Finora però non c'è stata discussione, e mi piacerebbe che questa Consulta cominci a valutare anche le nostre proposte. Perché è carente sotto il profilo strategico? Non siamo i soli a rilevarlo. Il medesimo appunto è stato mosso in sede governativa, lo stesso senatore del Pdl Piccone ha parlato di provvedimenti a pioggia. Ora il confronto torna alla Consulta. Spero solo che non si risolva tutto con un invito di facciata, dove tutto è già stato deciso».
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