Pd: una sola azienda regionale per la casa

Proposta dei consiglieri regionali: ridurre i costi e snellire le procedure per l'assegnazione
PESCARA. Un progetto di legge che mette assieme e riunisce in un'unica riforma l'attuale normativa su Ater ed edilizia residenziale pubblica in Abruzzo: è questa in sintesi la proposta dei consiglieri regionali del Pd, presentata ieri a Pescara. Una riforma ch ha l'ambizione di snellire le procedure e mettere ordine nella normativa vigente.
Sono tre le linee guida della riforma proposta dal Pd, che ha come obiettivo finale quello di «offrire ai cittadini abruzzesi una maggiore disponibilità di alloggi a canone sostenibile». Eccole: una sensibile riduzione dei costi e degli apparati amministrativi; maggiori poteri a comuni e sindaci; un'idea di edilizia abitativa «sostenibile, più vicina ai cittadini». Il progetto è stata presentato dai consiglieri, Giovanni D'Amico, Claudio Ruffini e Marinella Sclocco.
«La nostra proposta di legge», ha spiegato D'Anico, «vara un deciso snellimento delle procedure amministrative abbattendo dei costi consistenti nella pubblica amministrazione. Per tutte una: si passa dalle attuali 5 governance territoriali a una sola governante regionale. Aumenterà inoltre la sussidiarietà tra gli enti in favore dei comuni, aumentando il protagonismo dei territori attraverso le nuove competenze assegnate ai sindaci».
«Ci siamo assunti l'onere di predisporre una proposta di legge augurandoci che la maggioranza faccia la stessa cosa», ha aggiunto Ruffini. «In tal senso auspichiamo che si possa aprire un confronto costruttivo su un tema attuale come l'edilizia popolare. Vorrei ricordare inoltre che questa giunta regionale sull'Erp (Edilizia residenziale pubblica ndr) sconta forti ritardi sia perché non riesce a utilizzare i fondi statali già disponibili, pari a circa 30 milioni di euro, sia perché mantiene lo status quo della governance che nulla produce in termini di recupero di nuovi alloggi».
Sul fronte della riduzione dei costi e della semplificazione burocratica sono queste, in sintesi, le novità nella proposta di riforma. E' prevista l'istituzione di un'unica Azienda regionale per la casa, denominata Arca, articolata in cinque unità operative riferite a quelle già esistenti. E' previsto un unico direttore nominato dal consiglio di amministrazione.
Quanto al capitolo dei maggiori poteri da attribuire ai comuni, la proposta prevede che il bando di concorso per le case sia emesso dal comune o dall'Unione di comuni almeno ogni tre anni. Dopo tre anni dal precedente bando, se il comune o l'Unione dei comuni non emettono un nuovo bando, la giunta regionale invita l'ente locale a provvedervi. Inoltre, l'assegnazione degli alloggi di edilizia sociale è di competenza del comune o dell'Unione di comuni.
Infine, il capitolo dell'edilizia abitativa sostenibile. La prposta di riforma del Pd prevede la possibilità per la Regione di partecipare ai fondi immobiliari il cui oggetto sociale comprenda l'incremento dell'offerta di alloggi di edilizia residenziale sociale.
«In un momento di forte crisi come questo», ha commentato Marinella Sclocco, «credo sia necessario offrire la possibilità a giovani coppie, a cittadini soli o anche alle famiglie di acquistare alloggi e vivere dignitosamente e autonomamente la propria vita».
Sono tre le linee guida della riforma proposta dal Pd, che ha come obiettivo finale quello di «offrire ai cittadini abruzzesi una maggiore disponibilità di alloggi a canone sostenibile». Eccole: una sensibile riduzione dei costi e degli apparati amministrativi; maggiori poteri a comuni e sindaci; un'idea di edilizia abitativa «sostenibile, più vicina ai cittadini». Il progetto è stata presentato dai consiglieri, Giovanni D'Amico, Claudio Ruffini e Marinella Sclocco.
«La nostra proposta di legge», ha spiegato D'Anico, «vara un deciso snellimento delle procedure amministrative abbattendo dei costi consistenti nella pubblica amministrazione. Per tutte una: si passa dalle attuali 5 governance territoriali a una sola governante regionale. Aumenterà inoltre la sussidiarietà tra gli enti in favore dei comuni, aumentando il protagonismo dei territori attraverso le nuove competenze assegnate ai sindaci».
«Ci siamo assunti l'onere di predisporre una proposta di legge augurandoci che la maggioranza faccia la stessa cosa», ha aggiunto Ruffini. «In tal senso auspichiamo che si possa aprire un confronto costruttivo su un tema attuale come l'edilizia popolare. Vorrei ricordare inoltre che questa giunta regionale sull'Erp (Edilizia residenziale pubblica ndr) sconta forti ritardi sia perché non riesce a utilizzare i fondi statali già disponibili, pari a circa 30 milioni di euro, sia perché mantiene lo status quo della governance che nulla produce in termini di recupero di nuovi alloggi».
Sul fronte della riduzione dei costi e della semplificazione burocratica sono queste, in sintesi, le novità nella proposta di riforma. E' prevista l'istituzione di un'unica Azienda regionale per la casa, denominata Arca, articolata in cinque unità operative riferite a quelle già esistenti. E' previsto un unico direttore nominato dal consiglio di amministrazione.
Quanto al capitolo dei maggiori poteri da attribuire ai comuni, la proposta prevede che il bando di concorso per le case sia emesso dal comune o dall'Unione di comuni almeno ogni tre anni. Dopo tre anni dal precedente bando, se il comune o l'Unione dei comuni non emettono un nuovo bando, la giunta regionale invita l'ente locale a provvedervi. Inoltre, l'assegnazione degli alloggi di edilizia sociale è di competenza del comune o dell'Unione di comuni.
Infine, il capitolo dell'edilizia abitativa sostenibile. La prposta di riforma del Pd prevede la possibilità per la Regione di partecipare ai fondi immobiliari il cui oggetto sociale comprenda l'incremento dell'offerta di alloggi di edilizia residenziale sociale.
«In un momento di forte crisi come questo», ha commentato Marinella Sclocco, «credo sia necessario offrire la possibilità a giovani coppie, a cittadini soli o anche alle famiglie di acquistare alloggi e vivere dignitosamente e autonomamente la propria vita».
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