Piove nella scuola targata Formigoni

Paganica: infiltrazioni d’acqua nei moduli, apertura posticipata.

L’AQUILA. Una guarnizione che non chiude bene lascia a casa 100 alunni. A Paganica tre stanze dei moduli scolastici donati dalla Regione Lombardia e inaugurati alla presenza di Roberto Formigoni sono state interessate da infiltrazioni.

PIOVE IN AULA. Non un allagamento, insomma, ma tre pozze d’acqua, comparse già da sabato scorso, hanno impedito il rientro in aula per i ragazzi delle prime e seconde classi elementari. Si è trattato di un provvedimento di carattere precauzionale, in quanto i tecnici della Regione Lombardia, avvertiti del problema, hanno annunciato il loro immediato ritorno all’Aquila per verificare di persona la situazione. I familiari degli alunni erano stati tutti avvertiti dello slittamento dell’apertura, rinviata a lunedì prossimo, a riparazioni e verifiche ultimate. Tutti, tranne un paio di famiglie che non erano state raggiunte e che hanno portato ugualmente i loro figli in classe apprendendo sul momento che non ci sarebbe stata lezione.

VIA IL TRALICCIO. Record di assenteismo alla materna di Bazzano. Su 50 bambini ne erano presenti 11. «La scuola ha riaperto», dice una mamma, Sabrina Ferella, «ma in una situazione disagevole. I nostri figli dovevano essere ospitati dalla materna di Paganica ma, siccome non c’era spazio, si è riaperta la scuola in una zona rossa: assurdo. Perché questa fretta? Io, e altri genitori, i figli non li porteremo fino a quando non si renderanno conto del pericolo che corrono i nostri bambini. Il loro punto di raccolta è vicino a strutture pericolanti e pur avendo un immenso e splendido giardino, questo non è utilizzabile per l’evacuazione perché c’è un traliccio dell’Enel. L’assessore D’Innocenzo ci ha promesso una tenda pneumatica: va benissimo, lì saranno sicuri.

Ricordiamo ai signori politici che saranno i nostri figli, e non i loro, a vivere circa 8 ore al giorno con maestre eccezionali che sono state costrette a presentarsi in quella sede. Saranno loro, sperando che non succeda nulla, a gestire un’eventuale situazione di emergenza e i nostri bambini. L’edificio è sicuro e agibile, ma fuori? Vogliamo delle risposte e che qualcuno finalmente ci ascolti». Ezio Galanti (Protezione civile) assicura che «entro due giorni il traliccio, che c’era anche prima del terremoto, verrà spostato. Sono già al lavoro Enel e Anas. L’area di raccolta verrà quindi resa ancora più sicura».

SCUOLA BARILLA. A San Demetrio ne’ Vestini i 300 alunni della materna, elementare e media hanno risposto compatti all’appello. Per ognuno c’era un banchetto antisismico. La cittadella scolastica, che comprende la sezione Primavera (24-36 mesi), la materna e il vecchio edificio rimesso in piedi in 100 giorni grazie all’intervento di sponsor pubblici e privati, tra cui Barilla, si è animata in pochi minuti. «Abbiamo riaperto rispettando la data del 21 settembre, come preventivato», afferma Nadia Mastropietro, collaboratore vicario dell’istituto comprensivo, «grazie alla sinergia tra enti locali, istituzioni pubbliche e private che hanno provveduto alla messa in sicurezza e al miglioramento antisismico dell’edificio».

I primi a entrare sono stati i bimbi della materna, nella struttura realizzata ex novo: un asilo da 650 metri quadrati luminoso e antisismico. Poi è toccato alle elementari che occupano l’intero piano terra della vecchia scuola, tinteggiata di fresco, che porta ancora i segni dell’inaugurazione di sabato scorso. Al primo piano le sezioni delle medie, dove sono collocati i ragazzi più grandi. Restano da sistemare la palestra e i locali della mensa. Se la scaletta degli interventi verrà rispettata saranno pronti entro la fine di ottobre. La seconda fase del piano di adeguamento sarà a carico del gruppo Barilla.