Protesta nel polo industriale dell'Abruzzo

A Lanciano lo sciopero regionale della Cgil. Al centro i temi del lavoro e dello sviluppo

LANCIANO. Sciopero generale della Cgil venerdì anche in Abruzzo. Il sindacato ha scelto quale sede della mobilitazione regionale Lanciano, luogo strategico per la vicinanza con il polo industriale della Val di Sangro, il più grande e importante d'Abruzzo, che già a gennaio ha ospitato un'analoga manifestazione dei metalmeccanici della Fiom.

Stamane, l'iniziativa verrà presentata nel corso di una conferenza indetta dalla Cgil regionale. «Uno sciopero per il lavoro e lo sviluppo», si afferma nella piattaforma sindacale, «per riconquistare un modello contrattuale unitario e battere la pratica degli accordi separati, per definire le regole della democrazia e della rappresentanza, riassorbire la disoccupazione, contrastare il precariato, estendere le protezioni sociali e ridare fiducia ai giovani». Il corteo partirà alle 9,30 da piazzale Sant'Antonio e attraverserà le vie centrali della città. Prevista la partecipazione di Franco Masso, segretario nazionale Filt-Cgil. L'astensione dal lavoro sarà di 4 ore per tutte le categorie di lavoratori, ma per i metalmeccanici sarà estesa all'intera giornata.

«Dopo la straordinaria manifestazione del 16 ottobre a Roma e lo sciopero generale dei metalmeccanici della Fiom il 28 gennaio, è il momento di dare continuità alle mobilitazioni. Lo sciopero generale del 6 maggio», afferma la Fiom, «è lo strumento per unificare le lotte di tutti i lavoratori. Nella provincia di Chieti la manifestazione assume una valenza particolare per la presenza del polo metalmeccanico della Val di Sangro, dove si trova la Sevel, azienda di furgoni della Fiat, teatro in queste settimane di un duro scontro tra la Fiom e il gruppo torinese per via dell'accordo separato di Torino del 14 aprile su monte ore dei permessi sindacali e piano di sviluppo dello stabilimento. Intesa che la Fiom non ha sottoscritto per la presenza di una clausola di responsabilità che impegna i sindacati a non scioperare in occasione degli straordinari, altrimenti scattano le sanzioni.

La Fiom parla di «modello Marchionne, appoggiato da Confindustria e governo, che sulla scia di Pomigliano e Mirafiori, mira a cancellare la contrattazione collettiva e il sistema dei diritti». Contro l'accordo separato la Fiom torna a proclamare sciopero anche per sabato e domenica prossimi, in occasione degli straordinari previsti alla Sevel per far fronte all'impennata produttiva. Le tute blu della Cgil reclamano un tavolo negoziale che affronti a tutto campo i problemi della Sevel e che superi quello firmato solo da Fim-Cisl, Fismic e Uilm -Uil, a cui dovranno essere i lavoratori a dare validità tramite referendum. Una scelta in linea con quella della Cgil nazionale che, tra le rivendicazioni alla base dello sciopero generale di dopodomani, indica proprio «il voto ai lavoratori per decidere sui contratti e chiudere la stagione degli accordi separati». (cr.re.)

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