Ricorso pedaggi, sì dalla Regione

La maggioranza contro il governo amico: «E' una tassa odiosa»

L'AQUILA. La Regione coordinerà i ricorsi delle Province contro il pedaggio sull'asse attrezzato. E' quanto emerso da consiglio regionale dedicato al question time. Anche se in ritardo, la maggioranza di centrodestra ha deciso di scendere in campo contro il governo amico.

Il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, ha deciso di ricorrere al Tar contro il pedaggio sull'asse attrezzato Chieti-Pescara, introdotto nella manovra finanziaria nazionale. Stessa cosa può fare il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio. L'offensiva del centrodestra contro la disposizione del governo amico è stata annunciata nel corso della seduta del consiglio regionale dedicata al question time, dall'assessore regionale ai Trasporti Giandonato Morra. Il componente della giunta Chiodi ha spiegato che venerdì incontrerà i due presidenti e sottolineato che la Regione si pone come soggetto che coordina gli enti che scendono in campo contro il pedaggio in questione.

L'intervento di Morra è andato in scena in risposta ad una interrogazione presentata dal capogruppo dei Comunisti Italiani, Antonio Saia, il quale nel denunciare «l'iniquità di una tariffa confusa che colpisce pendolari per studio, lavoro e malati cronici che vanno quotidianamente negli ospedali», aveva stigmatizzato l'assenza di una presa di posizione della maggioranza regionale di centrodestra, al contrario di quanto fatto dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Morra ha replicato che finora non si è intervenuti perché norme ed informazioni sono confuse. «E' una tassa odiosa», ha chiarito ancora l'assessore, «non si può scaricare il peso solo sui cittadini-utenti, in questo caso anche le imprese, soprattutto di autotrasporto, già in difficoltà. Devono pagare tutti a cominciare dalle società autostradali con le quali il governo, che ha la competenza, deve rivedere il contratti di servizio».

Di ricorso parla anche l'associazione dei consumatori Adoc che vuole costituire anche un comitato di pendolari. «Il consumatore paga sin da subito, cioè dal 1 luglio 2010, l'Anas ha tempo per mettersi in regola adibendo un sistema di"controllo", fino al 31 dicembre 2011», commentano il presidente nazionale Carlo Pileri e quello regionale Luca Piersante. «Chi controlla oggi il consumatore se prende o no l'asse attrezzato o il Grande raccordo anulare? Le leggi e la Costituzione prevedono che chi chiede soldi per aver fornito un servizio deve dimostrare di averlo effettivamente fornito e non il contrario. Ci preme far notare, come anche in questa richiesta di pagamento di pedaggio, scatti la tassa sulla tassa: l'Iva al 20%». L'Adoc consiglia ai consumatori di chiedere e conservare le ricevute autostradali.

Tornando al consiglio regionale di ieri, sono state affrontate anche le tematiche sulla sospensione dell'assistenza sanitaria sospesa ai terremotati sfollati sulla costa, proposta dal consigliere dell'Idv Gino Milano, e delle indennità del presidente Chiodi, come commissario per la ricostruzione e per la sanità, presentata da Cesare D'Alessandro (Idv). Ad entrambe ha risposto l'assessore Carlo Masci, invece di Chiodi, assente, sottolineando che sono stati istituiti presidi ambulatoriali per le circa 3500 ancora sulla costa, e che Chiodi non percepisca alcuna indennità per terremoto e sanità. (cr.re.)

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