Rincari autostradali illegittimi il Tar annulla i pedaggi dal 2006

Tar Lazio: su A24 e A25 pedaggi illegittimi. Codacons: maxi risarcimento. Nel mirino dei giudici amministrativi gli incrementi delle tariffe del 2006 e del 2008

PESCARA. Il Tar (Tribunale amministrativo regionale) del Lazio ha annullato gli aumenti delle tariffe autostradali, attuati nel 2006 e nel 2008, sulla A24 Roma-Teramo e sulla A25 Torano-Pescara, gestite dalla società per azioni Strada dei Parchi. La sentenza è della terza sezione del Tar Lazio. Strada dei Parchi ha già annunciato (si legga l’articolo a fianco) che, contro la sentenza, presenterà appello al Cosiglio di Stato.

Il Tar ha accolto il ricorso per l’illegittimità degli adeguamenti dei pedaggi, presentato dal Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) e dalla Provincia di Teramo.

«Già da domani (oggi per chi legge ndr)», ha commentato il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, «gli aumenti dei pedaggi autostradali sulla Roma-L’Aquila (A24) e sulla Torano-Pescara (A25) andranno azzerati e le tariffe riportate indietro di 5 anni, ossia a quelle in vigore nel 2005. Ma, soprattutto, agli automobilisti che, dal 1º gennaio 2006 a oggi, hanno utilizzato le due tratte autostradali, andranno restituite le maggiori somme pagate a causa di aumenti tariffari ritenuti oggi illegittimi dal Tar. Si tratta di milioni e milioni di euro».

«Se queste maggiori somme pagate dagli automobilisti non saranno rimborsate automaticamente agli aventi diritto (titolari di Telepass, soggetti in possesso di ricevute o documenti che attestano l’utilizzo dell’autostrada ecc.)», il Codacons avverte che «si farà promotore di una class action degli automobilisti contro Autostrade dei Parchi».

«L’annullamento dei rincari», si legge ancora nella nota del Codacons, «è sostanzialmente motivato dal mancato rispetto del price-cap (tetto massimo ndr) e degli obblighi di miglioramento del servizio assunti dal gestore e derivanti dalla convenzione stipulata con l’Anas».

Da quando è nata, Strada dei Parchi spa (società al 60% di Austostrade spa e al 40% di Toto spa) ha attuato diversii aumenti dei pedaggi. L’ultimo, in ordine di tempo, è stato attuato a partire dal 1º gennaio scorso: 4,7%.

Per esempio, il pedaggio pagato sulla Teramo-Roma è passato dai 10,36 euro del 2006 ai 10,96 euro del 2008 agli attuali 11,60 euro. L’aumento che, sulla base della sentenza del Tar Lazio sarebbe illegittimo, è, quindi, di 1,24 euro.

L’ex presidente della Regione, Ottaviano Del Turco, fu fra quanti chiesero, all’epoca, un contenimento dei pedaggi sulle due autostrade. Ma a presentare i ricorsi, insieme con il Codacons, fu, il 1º giugno 2006 e il 1º dicembre 2008, la Provincia di Teramo, all’epoca amministrata da una giunta di centrosinistra presieduta da Ernino D’Agostino. I ricorsi erano firmati dagli avvocati Antonio Zecchino e Paolo Grassi.

«Sono dichiarati illegittimi e annullati», ha detto, ieri, D’Agostino, oggi consigliere provinciale di opposizione, «gli aumenti tariffari apportati dalla Società concessionaria ed autorizzati dall’Anas e dal ministero delle Infrastrutture a partire dal 1º gennaio 2006 (aumento del 5,87%) e quello avvenuto nell’agosto 2008. La sentenza riconosce la piena validità delle argomentazioni della Provincia, che ha contestato con grande determinazione aumenti che violavano le condizioni contrattuali, non corrispondevano alla realizzazione degli investimenti previsti (basti pensare ai ritardi riguardanti il raddoppio del tratto autostradale Teramo-Villa Vomano e la terza corsia nel tratto via Togliatti-barriera Roma Est) e colpivano duramente i cittadini e le imprese».

«La sentenza, inoltre», ha aggiunto l’ex presidente della Provincia di Teramo, «può essere considerata “rivoluzionaria” nello scenario nazionale perché assesta un colpo ai meccanismi non trasparenti che hanno finora favorito le società concessionarie».

«Una bella notizia, una vittoria dell’intera comunità teramana, di cui siamo molto soddisfatti», ha commentato, infine, l’attuale presidente della Provincia di Teramo, Valter Catarra.
«Ci auguriamo che la società dia spontanea attuazione alla sentenza e riduca da subito le tariffe».

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