Rinviato di un mese il piano dei tagli Arpa

È caccia agli sprechi, ecco le corse che da anni trasportano un solo passeggero

PESCARA. I tagli delle linee Arpa sono sospesi. Dovevano scattare ieri, sono stati congelati fino a maggio. A «festeggiare» sono anche quei viaggiatori solitari per i quali l'Abruzzo paga da anni le corse.

Lo stop al piano della più grande azienda regionale di trasporto pubblico su gomma l'ha ufficializzato ieri mattina l'assessorato alla luce del reintegro di una parte delle risorse da Roma e anche delle segnalazioni sui disagi che avrebbe provocato. In un mese dovrebbero essere ora apportati correttivi tali da migliorare la situazione preventivata fino a due giorni fa.

«Vogliamo venire incontro al fenomeno del pendolarismo limitando i disagi», afferma l'assessore ai Trasporti Giandonato Morra (pdl) alludendo ad operai e studenti, anche se poi l'obiettivo di base resta quello di eliminare sprechi e sovrapposizioni fra tutte le aziende di trasporto (Arpa, Gtm, Sangritana e reti urbane). In questo senso un quadro definitivo esiste già. Ed è stato realizzato tenendo in considerazione il numero medio dei passeggeri trasportato. Così si scopre, ad esempio, che per anni sul pullman Arpa in partenza alle 21 da Pescara e diretto a Lanciano (arrivo alle ore 22,05) viaggia in media un passeggero solo; stessa cosa avviene da tempo sulla corsa delle 22,15 Giulianova-Teramo, o anche sulla più periferica linea aquilana Sella di Corno-Avensis-Stazione di Sassa. In quest'ultimo caso sono addirittura due (quella delle 16,25 e quella delle 17,20) le linee Arpa che trasportano in media una sola persona, mentre quella di ritorno delle 16,50 addirittura viaggia vuota.

«In un momento di difficoltà, di tagli del governo, vorrei fare una politica sui trasporti. Se qualcun altro vuole fare una politica dei trasporti, si accomodi, ma io voglio continuare a parlare ai cittadini», afferma Morra prendendosela con chi (centrosinistra e sindacati) aveva detto che il 1º aprile ci sarebbe stato una Tsunami nei trasporti prefigurando una paralisi con il dimezzamento delle corse. «Ripeto, come è stato detto più volte e condiviso da tutte le forze politiche e sindacali, il taglio interesserà il 10 per cento delle corse. Qualche piccolo sacrificio si dovrà fare, ma questo non vuol dire che saranno dimezzate le corse».

In soldoni la Regione deve eliminare costi per circa 10 milioni di euro, compensati in parte con l'aumento dei prezzi di abbonamenti e biglietti. Infatti anche i rincari si aggirerrano del 10 per cento, ma saranno spalmati in base alle fasce dei redditi: pagheranno di più coloro che guadagnano di più e viceversa. «In questo modo non licenziaremo nessun, ogni autista pubblico o privato resterà al suo posto», sottolinea Morra, «quando in altre regioni, come Marche e Molise, sono previsti tagli fino al 50 per cento e si registrano già manifestazioni di
protesta».

Che cosa succede ora? La prima scadenza è per la fine di aprile. Per quei giorni dovrà essere pronto il piano bis. La dirigente regionale Carla Mannetti chiamerà sindacati e aziende per valutare i correttivi alle linee bus da tagliare (oltre a quelle con bassa utenza). Poi, si penserà alla seconda fase, alle corse estive di fabbriche e località turistiche.

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