Ristoranti, il Reale nell'olimpo

Il locale di Niko Romito a Rivisondoli vince il premio Pranzo dell'anno

PESCARA. «Il "giovane dell'anno" della nostra Guida 2006 è cresciuto, cresce e ancora crescerà. E diciamolo subito è suo il "pranzo dell'anno" di questa edizione 2011. Avevamo visto giusto? In realtà non è, il nostro, un gran merito, perché Niko Romito - talento e sensibilità gastronomica allo stato puro - si conferma uno dei più lucidi interpreti e testimoni di quella che noi abbiamo definito, ed è riconosciuta ormai anche all'estero, come la Nuova Cucina Italiana: fatta di cultura, identità e tecnica». La Guida «I ristoranti d'Italia dell'Espresso 2011» incorona così il giovane chef di Rivisondoli.

Reale, il ristorante di Niko Romito, si conferma il migliore dell'Abruzzo, secondo la Guida dell'Espresso, curata da Enzo Vizzari, presentata ieri alla stampa e da oggi in libreria. La valutazione è salita dai 17,5 punti dell'anno scorso ai 18,5 di quest'anno.

Un salto, questo, che consente al locale di Rivisindoli di entrare nell'esclusivo club dei ristoranti premiati con i Tre cappelli, che comprende quelli che hanno ricevuto un voto compreso fra i 18,5 e i 20 punti. Sono sedici i membri del club e tutti prestigiosi: l'Enoteca Pinchiorri di Firenze, Cracco di Milano, dal Pescatore di Canneto sull'Oglio, Combal.Zero di Rivoli Torinese, Villa Crespi di Orta San Giulio, Piazza Duomo di Alba e, per l'appunto, Reale di Rivisondoli. A Niko Romito è stato anche assegnato dalla Guida il premio speciale «Pranzo dell'anno».

«Chi ha seguito negli anni il percorso di Niko Romito», prosegue la Guida dell'Espresso, «(come degli altri trenta-quarantenni che oggi non a caso presidiano i vertici della Guida) ritrova schietta nella sua cucina l'indelebile matrice territoriale di prodotti ed esperienza, ma ne percepisce altretanto nettamente l'apertura e l'evoluzione senza confini».

«Nei piatti del Reale», prosegue la Guida, «entrano con pari dignità la Maiella e la Bretagna, le ostriche (sconcertante l'impatto con quel cucchiaio che contiene granita di mela, pomodoro e, appunto, un'ostrica) e le cipolle (è davvero un assoluto l'"assoluto di cipolle, Parmigiano e zafferano"), gli scampi (in problematica ma trionfante combinazione con acciughe e cime di rapa) e l'infuso di capra (con dragoncello e lampone), il "pancotto" e l'anatra croccante laccata, appena arricchita dal foie gras».

«La carta del Reale», aggiunge la Guida, «è un elenco di una quindicina di piatti senza scansione fra antipasti, primi e secondi: è un invito a scegliere in libertà, accantonando schemi e pregiudizi e, aggiungiamo noi, con la certezza che ogni scelta equivale a una felice sorpresa».

Gli altri ristoranti abruzzesi? Il quadro tracciato dalla Guida dell'Espresso è sostanzialmente identica a quella dell'anno scorso. Al secondo posto si conferma La Bandiera dello chef Marcello Spadone, a Civitella Casanova, con 16 punti («Il segreto?», scrive la Guida, «Saper stare al passo con i tempi senza mai snaturare un'identità fatta di materie prime, sapori decisi, tradizioni da tramandare); al terzo posto, stabile con 15,5 punti, Villa Maiella di Peppino Tinari, a Guardiagrele («I sapori di terra d'Abruzzo si ritrovano tutti ed esaltati nei piatti di Villa Maiella»), che è raggiunto dal Caffè Les Paillotes di Pescara, con 15,5 punti rispetto ai 15 dell'anno scorso («Materia prima di qualità (...) accurate tecniche di cottura (...) e apici come l'insalata di mare mediterranea»).

Seguono a 15 punti: L'angolo d'Abruzzo di Casoli (stabile come voto), Beccaceci di Giulianova (stabile) e Angolino da Filippo di San Vito Chietino (stabile).

A 14,5 punti: Ritrovo d'Abruzzo di Civitella Casanova (stabile), L'Arca di Alba Adriatica (stabile), Mediterraneo di Alba Adriatica (stabile), Elodia dell'Aquila (stabile), Osteria degli Ulivi di Montorio al Vomano (stabile) e Al Metrò di San Salvo (in salita).

A 14 punti: Taverna dei Caldora di Pacentro, Conchiglia d'oro di Pineto, Cantina di Epicuro e Vecchia Marina di Roseto e Cipria di mare di Teramo.

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