Rocco Di Zio, da Penne a Melbourne "In Australia bar e ristoranti tirano ancora"

"Il mercato si è fatto difficile, ma se si ha voglia ci sono occasioni"

MELBOURNE. E in Australia, come si fa? Rocco Di Zio, pennese di origini, vive a Melbourne da diversi anni. Si rende disponibile anche per dispensare consigli a chi decide di partire per trasferirsi. Di Zio è assai legato all'Abruzzo, ed anche al quotidiano degli abruzzesi e può raccontare le strade che si aprono per chi decide di andare così lontano. Anche in questo caso, meglio da giovani.

«L’Australia», spiega, «ha un accordo reciproco con l’Italia per favorire lo scambio di esperienze di lavoro, studio e vacanza per giovani fra i 18 e i 30 anni di età. Il visto ha la validità di 12 mesi, durante i quali è possibile entrare e uscire liberamente, e può essere esteso a 24 mesi se per almeno tre mesi si risiede lavorando in una località di provincia.Il visto non richiede garanti o altre condizioni particolari. E’ possibile lavorare per almeno sei mesi alle dipendenze dello stesso datore di lavoro, ma si può quindi iniziare un rapporto con un altro datore di lavoro».

Trovare un impiego, però, sembra più complicato rispetto a qualche anno fa, fondamentale è la conoscenza dell'inglese. «Il mercato del lavoro è abbastanza difficile anche qui, almeno rispetto al passato», prosegue Di Zio, «ma opportunità ci sono in tutti i campi, condizionatamente alle qualifiche professionali, alla capacità di adattarsi e alla conoscenza dell'inglese. Per chi non ha competenze particolari e buona conoscenza della lingua c'è una discreta apertura nel settore ristoranti-bar. Meglio di nulla, gli orari di lavoro sono umani (non più di otto ore, per cinque giorni la settimana) e la paga è adeguata e sicura settimanalmente».

E' chiaro che avere un punto di appoggio sul posto facilita il tutto. Per questo motivo, Di Zio lascia il suo contatto email a disposizione per ogni curiosità o richiesta di aiuto: rdizio@hotmail.com. Quanto ai limiti burocratici, Di Zio spiega che un visto di sei mesi «non incoraggia tanti ad assumere persone che rimarrebbero per un periodo così breve, che in effetti permetterebbe loro solo di familiarizzare con l'ambiente e il loro ruolo particolare.

Per le prime spese, poi, meglio avere con sé un po' di denaro: «E' necessario che si abbia una certa somma di denaro per far fronte alle prime spese prima che si trovi un lavoro e si cominci a guadagnare», dice Di Zio, «se una persona qualificata e capace, disposta anche a qualche sacrificio, vuole rimanere permanentemente in Australia, durante quei due anni garantiti potrebbe avere diverse occasioni di permanenza. Primo fra tutti fare un'ottima impressione su qualche datore di lavoro, che quindi potrebbe essere disposto a fargli da sponsor». E anche in questo caso: «Al limite potrebbe innamorarsi di un cittadino australiano, e avrebbe la porta quasi spalancata». (pa.to.)

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