Sanità, Fazio: "In Abruzzo resteranno solo nove ospedali"

L’annuncio del ministro scatena subito la polemica Mascitelli. (Idv): smacco per la Regione

PESCARA. «In Abruzzo il numero degli ospedali passerà da ventidue a nove entro il 2012». Lo ha annunciato il ministro della Sanità, Ferruccio Fazio, in un intervento videoregistrato, andato in onda durante il convegno sull’informatica sanitaria in Abruzzo. Subito dopo i saluti di rito, Fazio, dalla sua inquadratura a mezzo busto, ha spiegato i passi compiuti e quelli da fare.

«Dopo l’analisi del fabbisogno della rete ospedaliera e i controlli effettuati in ogni Asl, è il momento di passare alla progettazione del prossimo triennio, che porterà il numero degli ospedali abruzzesi a nove», ha detto il ministro che ha precisato anche che «non ci sarà una riduzione dei posti letto, ma una riqualificazione» e che «si punterà sulla sanità territoriale e sulla sanità in rete».

A spiegare un po’ meglio in che cosa consiste questo piano di riordino, ci ha pensato “dal vivo”, l’assessore regionale alla Sanità, Lanfranco Venturoni: «Divideremo i malati, concentrando quelli acuti in alcune strutture e quelli cronici in altre, non chiuderemo i piccoli ospedali, ma li riconvertiremo, creando strutture per malati veri».

Le dichiarazioni del ministro e dell’assessore hanno sollevato subito le prime reazioni dal mondo politico. Per Alfonso Mascitelli, coordinatore regionale dell’Idv e vice presidente della Commissione speciale d’inchiesta del sistema sanitario nazionale «Fazio e Venturoni parlano della sanità abruzzese come se fosse un fatto privato». «Il primo spara i numeri sugli ospedali, dimenticando che la sanità non è materia esclusiva dello Stato», continua, «il secondo cerca di attenuare l’impatto negativo di questi numeri distinguendo tra ospedali di serie A e B. Entrambi dimenticano che in Abruzzo esiste un commissario ad acta, Chiodi, che ha ricevuto mandato dal governo per la sola attuazione del piano di rientro».

Secondo Carlo Costantini, capogruppo dell’Idv, Fazio ha parlato «da vero e proprio padrone della sanità abruzzese» e le sue dichiarazioni «hanno prodotto una umiliazione senza precedenti per l’intera classe politica regionale». Quanto alla «soddisfazione» espressa dal ministro per l’andamento del piano di rientro, «i costi sono stati sostenuti dai lavoratori del gruppo Villa Pini, dai pensionati e dai lavoratori che pagano le addizionali, e dai cittadini, che a migliaia rimediano allo sfascio della sanità pagandosi di tasca propria le prestazioni».

Proprio della possibilità di migliorare il servizio sanitario attraverso l’informatizzazione, si è parlato durante il convegno, a cui era presente anche il vice presidente della Regione, Alfredo Castiglione. Con l’utilizzo della rete si potranno avere certificati medici e prescrizioni e si effettueranno le prenotazioni. Fino ad arrivare al fascicolo sanitario elettronico e alla scheda individuale del paziente. «E tutto», rimarca Venturoni, «nell’arco di questa legislatura».

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